Il recupero è un festival e molto di più
Nel Festival del Recupero che da cinque anni si svolge nel cuore verde dell’Appennino Tosco-Romagnolo c’è un progetto di sostenibilità che non riguarda solo le cose ma anche le persone e i territori. È una storia che ha radici più lunghe del festival stesso, tutto nasce infatti da un’intuizione nel 2013 dell’Osteria della Sghisa di Faenza a cui segue la nascita di un’associazione, Tempi di Recupero, che oggi fa promozione sociale e opera per dare nuova vita a persone, pratiche e luoghi fragili, attraverso una rete attiva in tutta Italia e oltre 100 eventi realizzati.
Dal 29 al 31 agosto tutto questo ha dato vita in Romagna al Festival del Recupero, un evento diffuso che intreccia cucina d’autore, gelati, vini e cocktail sostenibili, artigianato etico, consapevolezza ambientale e valorizzazione del territorio.
«Sono orgoglioso che anche quest’anno la rete di professionisti che aderiscono agli ideali dell’associazione Tempi di Recupero si riunisca in Romagna, territorio ricco di tradizioni e storia ma anche fragile. La grande novità è che il Festival sarà itinerante, per poter coinvolgere e valorizzare ulteriormente il territorio che ci ospita – spiega Carlo Catani, presidente di Tempi di Recupero Oltre agli appuntamenti consolidati come le cene, il mercato e l’enoteca, avremo nuovi appuntamenti: una speciale serata dedicata alla pizza d’autore, un pic-nic del recupero e una colazione sostenibile, in più saranno coinvolti diversi territori. Tante novità quindi, ma lo stesso spirito di condivisione, confronto e convivialità che ci contraddistingue».