Il caldo uccide la nocciola
Settanta per cento in meno, questa la stima che Cia Piemonte fa a proposito della produzione di nocciole in una delle zone più vocate a questo tipo di coltivazione. Succede che il caldo anomalo di giugno e la lunga siccità già prima dell’inizio dell’estate ha provocato la caduta dei frutti aggrediti anche da nuove forme di parassiti. Le zone più colpite sono quelle di Alessandria e Ovada fino a Cuneo.
Il fenomeno era già emerso negli anni scorsi con un calo generalizzato della produzione ma mai si era arrivati a questi livelli. Ora, dicono alla Cia, molte aziende rinunceranno addirittura alla raccolta per non subire ulteriori costi. Un paradosso per un prodotto su cui l’intero territorio ha puntato negli ultimi anni con centinaia di ettari destinati alla coltivazione di nocciole e con ottimi rendimenti. Una volta tanto, infatti, il problema per i produttori non è il prezzo che va dai 470 ai 520 euro al quintale ma appunto la quantità.
Le associazioni ovviamente chiedono un sostegno economico e anche la dichiarazione di calamità naturale ma assieme a questo anche il rafforzamento della ricerca sulle problematiche fitosanitarie e climatiche. Dalla Regione Piemonte una prima risposta, un finanziamento di 750 mila euro per creare in tre anni una nuova nocciola, chiamata gentile IGP resistente a malattie, siccità e troppa umidità. In Piemonte ci sono 28.000 ettari di nocciolo.