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Metodo tariffario rifiuti, ecco cosa cambia coi nuovi orientamenti Arera sul MTR-3

Ai capisaldi consolidati (trasparenza dei costi, coerenza con dati contabili certificati, prevedibilità delle dinamiche tariffarie) si affianca una crescente attenzione a obiettivi ambientali e qualità del servizio
 |  Green economy

Con la pubblicazione del Documento per la consultazione (DCO) 249/2025/R/rif, ARERA ha reso manifesti gli orientamenti finali per la definizione del Metodo Tariffario Rifiuti per il terzo periodo regolatorio 2026-2029 o MTR-3, proseguendo così il processo di aggiornamento dei criteri di riconoscimento dei costi efficienti del servizio di gestione dei rifiuti urbani.

In una fase di intensa trasformazione regolatoria del settore, con una serie di provvedimenti deliberati (schema tipo di bando di gara) e in fase di consultazione (articolazione tariffaria – TICSER, unbundling contabile, qualità tecnica, bonus sociale) che produrranno degli effetti rilevanti sul servizio, l’Autorità ha optato per confermare l’impostazione generale del MTR, improntata alla trasparenza dei costi, con una quantificazione delle entrate tariffarie che segua dati certi, validati e desunti da fonti contabili obbligatorie, e con un limite di crescita, sempre più determinato in funzione dei target ambientali e dell’effettivo livello di performance della gestione come individuato dagli ETC.

Tuttavia, con il DCO 249/2025/R/rif, l’Autorità prospetta nuovi meccanismi per la definizione di stimoli alla promozione dell’efficienza allo scopo di contenere gli oneri dell’utenza finale e al contempo riconoscere ai gestori degli incentivi commisurati alle performance della gestione, sulla scorta delle finalità enunciate nel DCO 180/2025/R/rif:

  • mantenere un quadro di regole stabili e certe
  • sostenere la promozione della qualità e l’innovazione, per migliorare l’impiego di materiale recuperato
  • favorire il percorso di avvicinamento alla copertura (≥80%) dei costi della raccolta differenziata
  • rinforzare la disciplina delle tariffe di accesso agli impianti, in ossequio al Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR) e alla Deliberazione 7/2024/R/rif
  • raccordare il nuovo metodo con lo schema tipo di bando di gara, soprattutto circa le condizioni di aggiudicazione dell’affidamento del servizio
  • rafforzare la complianceregolatoria e la programmazione economico-finanziaria.

In linea generale, la promozione della qualità del servizio e l’introduzione di alcuni primi elementi di efficientamento dei costi rappresentano le principali novità nella metodologia illustrata da ARERA, volta a correggere alcuni elementi di criticità che si sono manifestati nel periodo regolatorio precedente e a creare e rafforzare un sistema di regole sempre più integrato e interconnesso: costi, tariffe e qualità, nella cornice di schemi tipo di bandi di gara e contratti di servizio.

2. Le principali novità del MTR-3

Rinviando alla versione estesa di questo Position Paper per l’analisi approfondita, le principali novità del MTR-3 riguardano: 

  • Entrate tariffarie di riferimento. Per il terzo periodo regolatorio, ARERA è orientata a introdurre alcune modifiche alla composizionedella parte variabile e della parte fissa delle entrate tariffarie. Quindi, oltre a confermare le principali componenti già contenute nel MTR-2, l’Autorità prevede quindi l’introduzione di alcune nuove componenti, in particolare:
  • una componente di natura previsionaleper la copertura di eventuali oneri variabili aggiuntivi rispetto ai costi sostenuti nell’anno a-2 che ci si attende di sostenere nei casi di documentata e verificabile variazione dei costi di smaltimento (CTSΔexp). Tuttavia, questa componente di conguaglio dovrebbe essere estesa all’intera filiera di trattamento, recupero e smaltimento del rifiuto residuo nonché alla filiera del rifiuto organico. Limitarla al solo smaltimento ne precluderebbe l’uso, ad esempio, per il conferimento a termovalorizzatori (TMV) o a impianti intermedi (Trattamento Meccanico Biologico), garantendo di intercettare solo maggiori oneri per l’avvio a discarica.
  • una componente di costo variabilea copertura dei costi volti a promuovere le azioni gestionali necessarie al miglioramento dell’indicatore H, riferito al grado di copertura dei costi efficienti della raccolta differenziata (COrdeff)
  • delle componenti di costo variabile o fissodestinate alla copertura dei costi relativi alle variazioni di natura sistematica delle caratteristiche e del perimetro del servizio (COnewexp). L’introduzione di questa nuova componente rappresenta un passo significativo per colmare una lacuna storica nel MTR. In passato, questo tipo di componenti incentivanti (COI) non riuscivano ad intercettare adeguatamente costi per variazioni strutturali del servizio, scoraggiandone di fatto l’utilizzo tra gli operatori. Per garantire un utilizzo efficace, è fondamentale che il provvedimento finale chiarisca le modalità applicative, specificando, ad esempio, che i costi legati a queste attività non dovranno essere inclusi nelle poste rettificative.
  • Modulazione de Fattori di sharing. In merito ad essi l’Autorità conferma quanto proposto nel DCO 180/2025/R/rif e pertanto conferma il superamento della differenziazione insita nei fattori di sharing (bb(1+ω)), applicati rispettivamente ai proventi AR ARSC. Il fattore ω viene pertanto rimosso con la conseguente adozione di un unico fattore di sharing b, applicato sia ai ricavi della vendita di materiale ed energia (AR) sia ai proventi derivanti dai corrispettivi riconosciuti dai sistemi collettivi di compliance (ARSC). Per la determinazione del fattore b, ARERA prevede che l’Ente Territorialmente Competente (ETC) debba effettuare valutazioni in coerenza con le performance di qualità ambientali delle gestioni. L’attuale modifica del metodo relativo al fattore di sharing è un passo positivo verso l’incentivazione delle gestioni con buone performance Tuttavia, permangono alcune criticità che andrebbero affrontate nel documento finale per massimizzarne l’efficacia. Un esempio? Un’eccessiva discrezionalità in capo agli Enti Territorialmente Competenti (ETC) nella scelta dei parametri che definiscono il posizionamento nella matrice regolatoria. 

Inoltre, un aspetto fondamentale e ancora irrisolto riguarda la chiara indicazione, nel MTR-3, del soggetto beneficiario dello sharing in contesti con molteplici gestori. Questo è particolarmente rilevante quando il gestore della raccolta non è delegato alla gestione dei contributi e dei proventi derivanti dalla cessione delle raccolte differenziate. È essenziale stabilire con precisione chi debba beneficiare di tali incentivi per evitare ambiguità e potenziali contenziosi.

  • Limite alla crescita annuale delle entrate tariffarie. Con riferimento alla determinazione del limite alla crescita annuale delle entrate tariffarie, ARERAafferma di voler confermare le regole generali già definite dalla regolazione precedente, puroperando alcune modifiche volte a limitare aumenti dei costi riconosciuti non declinabili in effetti ambientali positivi, allo scopo di garantire la sostenibilità economica per l’utente finale. In questo senso sono introdotte alcune modifiche e novità relative a:
  • Tasso di inflazione programmata
  • Coefficiente di recupero di produttività
  • Coefficiente per il miglioramento delle performance ambientali
  • Benchmark di riferimento e fabbisogni standard
  • Coefficiente CRI
  • Importi eccedenti il limite alla crescita
  • Costi riconosciuti. I costi ammessi a copertura tariffaria per ciascun anno “a” si basano, salvo esplicite eccezioni, sui costi effettivamente sostenuti nell’anno “a-2”, risultanti da fonti contabili obbligatorie o pre-consuntive. Questo approccio, già previsto nei precedenti periodi regolatori, mira a garantire attendibilità, tracciabilità e controllo nella definizione delle tariffe.

Oltre alle novità, altre questioni che meritano attenzione (anche in questo caso trattate in maniera estesa nella versione integrale del Position Paper) riguardano:

  • le tariffe di accesso agli impianti di trattamento
  • il valore di subentro
  • la copertura dei costi efficienti della raccolta differenziata
  • le indicazioni relative a Contenuti minimisemplificazioni proceduralimodalità di aggiornamento del PEFdel servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani

3. In sintesi

Il MTR-3 si configura come una tappa di consolidamento della regolazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, proseguendo nel solco della continuità metodologica ma introducendo anche significativi affinamenti. L’orientamento generale del provvedimento si fonda su alcuni capisaldi ormai consolidati – trasparenza dei costi, coerenza con dati contabili certificati, prevedibilità delle dinamiche tariffarie – a cui si affianca una crescente attenzione agli obiettivi ambientali e alla qualità del servizio. ARERA ribadisce la centralità di una regolazione stabile e chiara, capace di garantire certezze sia agli ETC sia ai gestori, in un contesto in cui la dimensione industriale del settore è chiamata a evolversi in modo sempre più strutturato e integrato.

Tra i principali punti di forza del nuovo metodo si possono annoverare:

  • il rafforzamento degli strumenti per la definizione del limite alla crescita delle entratetariffarie, attraverso una modulazione più articolata dei coefficienti e dei vincoli di efficienza;
  • l’introduzione di componenti di costo previsionali maggiormente calibrate sullespecificità operative del servizio;
  • la volontà di premiare le gestioni che raggiungono obiettivi ambientali concretie misurabili.

La crescente integrazione tra costi, qualità e obiettivi di performance rappresenta un cambio di passo importante, che spinge il sistema verso una regolazione più orientata agli esiti, integrata tra i diversi provvedimenti e in grado di accompagnare anche i processi di consolidamento industriale e gestionale. In questo senso, il MTR-3 si pone come un tassello fondamentale nel disegno regolatorio. che mira a rendere il sistema più efficiente, trasparente e sostenibile.

Tuttavia, il provvedimento non è esente da margini di miglioramento. Alcuni aspetti, come l’elevato grado di discrezionalità lasciata agli ETC nella valorizzazione di determinati parametri, rischiano di generare incertezza applicativa o eterogeneità interpretative. Analogamente, il trattamento delle eccedenze rispetto al limite alla crescita tariffaria – in particolare per quelle generate nel terzo periodo regolatorio – presenta ancora profili di rigidità e ambiguità che potrebbero compromettere la certezza regolatoria necessaria a sostenere investimenti di medio- lungo periodo. Anche sul versante dell’impiego dei fabbisogni standard come benchmark, sebbene il loro utilizzo sia un segnale incoraggiante verso un sistema orientato all’efficienza, resta aperta la questione dell’evoluzione verso frontiere di costo efficiente analoghe a quelle già sviluppate in altri settori regolati, come il servizio idrico integrato.

In sintesi, il MTR-3 rappresenta un provvedimento solido, che rafforza le basi della regolazione e si apre a nuovi sviluppi, pur lasciando spazio a ulteriori perfezionamenti che possano rendere il sistema ancora più coerente, equo ed efficace. L’equilibrio tra stabilità delle regole e spinta all’innovazione appare il tratto distintivo di questa fase regolatoria: una regolazione che guarda avanti, mantenendo saldi i principi fondanti ma adattandosi con flessibilità alle esigenze di un settore in trasformazione. Il successo del nuovo ciclo regolatorio dipenderà anche dalla capacità degli attori coinvolti – Autorità, ETC, gestori – di interpretare correttamente lo spirito del provvedimento e di attuarne le disposizioni in modo coerente, trasparente e orientato al miglioramento complessivo del servizio.

a cura di Nicoletta Barabaschi, Donato Berardi, Giovanni Caucci, Giacomo Cenni, Giulia Gambino, Giovanni Salpietro, Samir Traini, Nicolò Valle

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Il Laboratorio è un think tank che riunisce rappresentanti del mondo dell’impresa e delle istituzioni al fine di rilanciare il dibattito sul futuro dei servizi pubblici locali. Molteplici tensioni sono presenti nel panorama economico italiano, quali la crisi delle finanze pubbliche, la spinta comunitaria verso la concorrenza, la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, il rapporto tra amministratori e cittadini, la tutela dell’ambiente. Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricerche è il “luogo ideale” per condurre il dibattito su binari di “razionalità economica” e sostenere sviluppo e occupazione nella transizione ecologica.