Skip to main content

Cooperazione sostenibile. Un progetto in crowdfunding per ripensare il Mediterraneo

 |  Natura e biodiversità

Ripensare il Mediterraneo sotto più aspetti: questo l’impegno di Cospe che, in collaborazione a Mesogea, nell’ambito del Festival di letteratura mediterranea SabirFest, organizza a Messina il 28 settembre il “SABIRMaydan”. Un progetto che vede proprio nella partecipazione la sua cifra essenziale dato che sarà finanziato in parte attraverso una piattaforma di crowdfunding (https://www.produzionidalbasso.com/pdb_6127.html).  Affinchè “Maydan” venga realizzato è necessario un contributo per coprire le spese di viaggio di attivisti e protagonisti delle Primavere arabe e dei movimenti europei per i diritti, per permettere loro di raggiungere Messina e dare vita ad un “nuovo Mediterraneo”.

Il Maydan, che in arabo significa piazza, vuole essere un luogo aperto al dibattito pubblico, per discutere di democrazia, cittadinanza e futuro del Mediterraneo e disegnare un destino comune per i popoli delle due rive. Negli ultimi anni la piazza è diventata simbolo delle rivendicazioni politico-sociali e della richiesta di maggiori diritti civili e libertà da parte delle nuove generazioni dei paesi del Sud e del Nord del Mediterraneo.

Il SABIRMaydan, vuole, come afferma il filosofo della decrescita LaTouche, “Valorizzare l’aspirazione a un dialogo fra le culture […] per pensare ad un "universalismo plurale," che consiste nel riconoscimento e nella coesistenza di una diversità, e nel dialogo fra queste diversità”, che interessi ambiti sociali e politici quanto quelli ambientali. Oltre a grandi stravolgimenti politici infatti, il Mediterraneo è stato al contempo soggetto a ricerche scientifiche, che sottolineano come, nell’arco di appena 50 anni, la regione abbia quasi triplicato le proprie richieste di servizi e risorse ambientali, aumentando il proprio deficit ecologico del 230%.

Se lo sviluppo sostenibile pensa all’economia, all’ambiente e alla società come unitari, costruire un “Mediterraneo altro”, partire dalla situazione economico-sociale, e dalle relative politiche, significa avere la lungimiranza di non aspettare l’ennesima catastrofe ecologica per implementare una forma di sviluppo che sia sostenibile nella sua totalità.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.