Skip to main content

La Festa del Lupo: l'ironia al lavoro contro paure e leggende metropolitane

 |  Natura e biodiversità

Si è appena chiusa a Castelluccio di Porretta Terme in provincia di Bologna la 4° edizione della Festa de Lupo, appuntamento che si svolge ogni due anni dal 2008, di cui Antonio Iannibelli, fotografo naturalista e wolf-blogger è l'ideatore. Una tre giorni organizzata in un ambiente accogliente dove si sono susseguiti interessanti focus dedicati al lupo, Canis lupus italicus. “Nel mondo dei lupi”, mostra collettiva di fotografie e disegni, laboratori di educazione ambientale per bambini dedicati al lupo, escursioni sulle tracce dei lupi e un convegno su “Il lupo in Italia e la sua percezione”.

Fotografi, reporters naturalisti e videomakers, molti con decenni di lavoro alle spalle, hanno restituito le loro esperienze sul campo, raccontando attraverso video e foto come questo predatore sia schivo, difficile da incontrare e avvicinare. Si possono addirittura contare sulle dita di una mano i pochi incontri col lupo in tutta una vita di lavoro, giornate ma soprattutto nottate passate sul campo in attesa di riprenderlo e fotografarlo. Non sono mancati interventi di esperti, da Mia Canestrini, zoologo e tecnico faunistico che ha illustrato l'esperienza del Wolf Appenine Center al Prof. Giampaolo Pennacchioni, Università di Foggia, che ha esposto i progetti di ecologia applicata realizzati in territorio pugliese, e il conflitto con la popolazione locale che, dopo anni di studi e buone pratiche sta facendo spazio alla condivisione.

Leit motiv dell'evento è stata la vena ironica nel voler sfatare la sua cattiva reputazione, archetipo dell'aggressività e della voracità descritto fin dal passato con aggettivi che ne sottolineano la crudeltà e come fiera famelica anche verso l'uomo. Tutt'oggi, i quotidiani da nord a sud, gridano ancora “Al lupo, al lupo!” e le leggende su questo affascinante animale si moltiplicano.

Location speciale dell'evento il Castello di Manservisi, nel cuore dell'Appenino Tosco-Emiliano, dove pionieristicamente negli anni '70, grazie a una campagna del Wwf, si ottenne la protezione assoluta della specie, dopo che ne fu riscontrato un esiguo numero di esemplari presenti. Qui, oggi, il predatore è presente in numero consistente e l'Appennino rappresenta il primo ambiente tra  l'Emilia e la Toscana ripopolato dal lupo.

Eventi come la Festa del Lupo, ospitato dalla pro loco, e che ha visto la partecipazione attiva delle cooperative, delle associazioni locali di cacciatori e di molti abitanti del luogo, fanno ben sperare che la convivenza uomo-lupo possa essere un obiettivo concreto e realizzabile anche in altri territori della Penisola che si stanno affacciando in anni recenti al problema del conflitto dato dalla coesistenza del lupo e attività umane.

di Romina Bicocchi, Segreteria organizzativa Legambiente Festambiente

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.