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Piano Regionale di Sviluppo e porti sostenibili nell’Arcipelago Toscano, approvato emendamento SI

Fattori e Sarti: «E’ Quello che non sta accadendo con il Porto di Marciana Marina»
 |  Natura e biodiversità

I consiglieri regionali di Sì – Sinistra Toscana Tommaso Fattori e Paolo Sarti annunciano che il Consiglio regionale ha approvato un loro emendamento al Piano regionale di sviluppo «Nelle isole toscane si facciano solo interventi infrastrutturali rispettosi del paesaggio e rispondenti alle reali esigenze del territorio. Quello che non sta accadendo con il Porto di Marciana Marina», dove l’amministrazione comunale di centro-destra ha presentato un Piano del Porto duramente criticato dai cittadini, dalle associazioni ambientaliste e dal Comitato locale per il porto.

«Se pensiamo a interventi di sviluppo dei piccoli porti nelle nostre isole – dicono Fattori e Sarti - facciamolo nel rispetto del paesaggio, dell’ecosistema e delle reali esigenze occupazionali del territorio».

L’emendamento di Sì Toscana a Sinistra al Piano regionale di sviluppo riguarda il capitolo sull’Arcipelago toscano e i due Consiglieri regionali di Sinistra spiegano: «Non vogliamo più vedere in Toscana interventi di ristrutturazione o di creazione di nuovi porti turistici che siano a beneficio di pochi e a svantaggio della collettività.  È quello che sta accadendo per esempio con il nuovo porto di Marciana Marina, su cui si va avanti nonostante la contrarietà della maggior parte della popolazione e l’evidente danno alla bellezza e al patrimonio ambientale del centro abitato».

Fattori e Sarti aggiungono che è stato «Bocciato invece l’altro nostro emendamento sullo stesso tema, che metteva in risalto la connessione tra infrastrutture per nautica da diporto particolarmente impattanti e l’erosione che sta aggredendo le nostre coste. Un altro esempio lampante è il nuovo porto di Cecina, un’infrastruttura che ha modificato le correnti marine portando a conseguenze gravissime».

All’iniziativa di Fattori e Sarti arriva l’apprezzamento di Legambiente Arcipelago Toscano che nel 2016, con un blitz di Goletta Verde, ha portato all’attenzione nazionale “l’ecomostro” del progetto di porto di Marciana Marina e che ha seguito tutto l’iter dell’approvazione del Piano Portuale marinese accompagnandolo con osservazioni di carattere ambientale, urbanistico e paesaggistico.

«L’iniziativa dei due Consiglieri di Sì – Sinistra Toscana approvata dal Consiglio Regionale – dice la presidente di Legambiente Arcipelago Toscano Maria Frangioni -  corona un impegno costante di Fattori e Sarti su questo tema che è anche frutto della collaborazione con Legambiente e del quale li ringraziamo. E’ importante che l’emendamento sia stato approvato dal Consiglio regionale e va detto che sulla questione  porto di Marciana Marina abbiamo riscontrato l’interessamento concreto del Movimento 5 Stelle, del PD, a cominciare dal Consigliere Gianni Anselmi, ed anche d esponenti del centro-destra. L’emendamento di Sinistra Toscana ha il merito di dare concretezza a un  Piano Regionale di Sviluppo che per l’Arcipelago Toscano brillava, come abbiamo già avuto occasione di dire, per genericità. Ora chiediamo che il Consiglio regionale segua davvero con attenzione – mentre si avvicinano le elezioni comunali – le vicende della portualità elbana,  per indirizzarla verso una vera sostenibilità e per salvaguardare coste e paesaggio. A cominciare da Marciana Marina, dove, non paga del pessimo progetto portuale, la giunta comunale ripropone una strada alla Cala, in zona B del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in Zona speciale di conservazione e Zona di protezione speciale dell’Unione europea. Un progetto più volte bocciato da Regione, Parco e perfino dal Consiglio dei ministri. Invitiamo Regione e Parco Nazionale a intervenire preventivamente per bloccare sul nascere un progetto impossibile ed evitare di ricominciare a discutere di una strada in un’area protetta che avrebbe il solo scopo di raggiungere meglio un gruppo di seconde case. Le alternative più sostenibili proposte da Legambiente, Parco e regione sono sempre state ignorate dal Comune».

Redazione Greenreport

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