Skip to main content

Dischetti di plastica nello stomaco della tartaruga marina trovata morta a Sapri

Sono i dischetti del depuratore di Varolato finiti in mare nel marzo 2018
 |  Natura e biodiversità

Durante un' autopsia fatta su una tartaruga trovata morta a Sapri, in Campania, nel suo stomaco sono stati trovati, insieme a molto altro materiale di plastica, 7 dischetti di plastica. Si tratta di quei dischetti che, partiti nel marzo 2018 da Paestum, nel Golfo di Salerno a causa del cedimento strutturale, di una vasca e di una griglia del depuratore di Varolato, a decine di milioni sono stati spinti dalle correnti lungo tutte le coste tirreniche e oltre, arrivando fino in Spagna. Un’odissea che continua ancora e ha permesso di visualizzare e seguire in diretta il destino delle plastiche riversate in mare. E quei dischetti i supporti utilizzati negli impianti di depurazione delle acque, sui quali crescono i batteri che purificano l’acqua assorbendo i nutrienti -  continuano a spiaggiarsi ancora oggi, a quasi un anno dalla rottura del depuratore alla foce del fiume Sele.

Come ricorda Clean Sea Life, non si tratta della prima tartaruga trovata con nello stomaco i dischetti del depuratore campano: nel giugno 2018 una tartaruga in cura al centro francese di Grau du Roi (CESTMed) aveva  espulso, insieme alle feci, uno di questi dischetti.  A Clan Sea Life  spiegano che «La tartaruga era stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico nella zona della Camargue,  stessa zona e periodo di un’altra tartaruga trovata invece morta: la necropsia aveva evidenziato un analogo dischetto nel suo tratto digerente. Non sappiamo quando e dove li abbiano mangiati – una delle due era stata marcata in Italia – ma di certo questa è la prima prova dell’impatto dei dischetti su una specie protetta».

Infatti, mentre i dischetti galleggiano ancora in mare e continuano, inarrestabili, il loro viaggio, la morte della tartaruga di Sapri conferma  il loro impatto sugli animali.

Il Centro ricerche tartarughe marine in Campania della Stazione Zoologica Anton Dohrn conclude: «Ogni azione ed ogni scelta che facciamo, ha un effetto sul mondo in cui viviamo e sui suoi abitanti. Scegliete di non usare plastica, rifiutate le cannucce al bar, scegliete le eco ricariche, i piatti in ceramica, i bicchieri di vetro e se non è possibile scegliete la carta. Siate consapevoli che sta a noi scegliere di agire per difendere il nostro mare!»

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.