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Il Fratino dopo Jovanotti

La mozione votata all’unanimità dal Convegno Italiano di Ornitologia
 |  Natura e biodiversità

Il Jova Beach Party, sponsorizzato dal Wwf, ha sollevato numerose polemiche per l’impatto degli affollatissimi concerti di Jovanotti su alcuni habitat costiere e dunali molto delicati e in particolare sul Fratino (Charadrius alexandrinus), un piccolo e raro uccello che nidifica su quel che resta di naturale e seminaturale delle spiagge italiane. Una discussione molto accesa che ha portato all'annullamento di un paio di date dei concerti e che ha visto intervenire in difesa di Jovanotti, oltre allo stesso cantante, la grande stampa nazionale, la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi e anche l’ex presidente di Enel Chicco Testa che, ormai immemore del suo lontano ed effimero passato di presidente di Legambiente, da anni sposa tutte le battaglie antiambientaliste e vetero-sviluppiste: dalla difesa del nucleare e del carbone alla “minimizzazione” degli impatti delle attività antropiche su clima e biodiversità.

Ecco cosa hanno votato all’unanimità gli ornitologi italiani:

Risoluzione sull’impatto dei grandi eventi sul Fratino (Charadrius alexandrinus)

I partecipanti al XX Convegno Italiano di Ornitologia tenutosi a Napoli il 26-29 settembre 2019,

premesso

  • Che da anni gli ornitologi italiani studiano e indagano sullo stato di conservazione delle popolazioni di Fratino a livello internazionale, nazionale e locale;
  • Che tali studi e ricerche hanno evidenziato che il Fratino dipende soprattutto dalla salvaguardia di spiagge e ambienti costieri, gli habitat più minacciati e vulnerabili dell’intero ecosistema mediterraneo;
  • Che nell’estate 2019 si sono svolti su tali habitat eventi che hanno coinvolto ognuno decine di migliaia di persone in periodo riproduttivo della specie e che hanno determinato trasformazioni ambientali con potenziali conseguenze negative nel futuro;
  • Che esiste una importante bibliografia in merito all’impatto di grandi numeri di persone sugli habitat naturali;
  • Che anche gli ambienti con residua naturalità, compresi quelli con vegetazione psammofila annua o di vegetazione ripariale, in tale contesto pesantemente trasformato, costituiscono zone di rifugio per la fauna e situazioni da tutelare per permettere una progressiva rinaturalizzazione;
considerato
  • Che il Fratino è classificato nella Lista Rossa Italiana come EN endangered ed è tutelato dalla Direttiva comunitaria 2009/147 (ex 79/409) sulla “Conservazione degli uccelli selvatici” (recepita dalla Legge Nazionale 157/92) dove è riportato dal 2005 nell’Allegato I come “specie di interesse comunitario”1;
  • Che, secondo i censimenti coordinati dal Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino, la popolazione nidificante in Italia si è dimezzata negli ultimi venti anni ed è tuttora esposta a gravi fattori di minaccia che ne possono determinare una ulteriore forte e rapida diminuzione;
  • Che le stesse considerazioni sono state espresse da ISPRA, in precisi pareri sulla realizzazione di eventi che prevedono grande afflusso di pubblico negli habitat frequentati dal Fratino;
 

esprimono

forte preoccupazione per la conservazione di una delle specie più a rischio dell’avifauna nazionale, a fronte del disturbo dovuto alla realizzazione di grandi eventi negli habitat di nidificazione, alimentazione e sosta del Fratino;

chiedono

che non vengano svolti eventi che prevedono consistenti afflussi di pubblico, negli ambienti costieri naturali o con residua naturalità frequentati o potenzialmente utilizzabili dal Fratino e da altre specie di interesse conservazionistico.

La presente risoluzione è stata discussa ed approvata all’unanimità dai partecipanti al Convegno e dal suo Comitato Scientifico.

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1 La Direttiva ”Uccelli” prevede all’Articolo 5 i seguenti divieti:
“b ) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi ; di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva.”
 

Redazione Greenreport

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