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Le superlarve di coleottero che mangiano il polistirolo con l’aiuto dei loro batteri

I batteri Pseudomonas aeruginosa che vivono nell'intestino delle larve possono crescere direttamente sul polistirolo e decomporlo
 |  Natura e biodiversità

I vermi giganti della farina - che in realtà sono le larve del coleottero Tenebrionidae Zophobas atratus  . che vengono spesso vendute nei negozi di animali domestici come mangime per rettili, pesci e uccelli, hanno un superpotere: possono degradare il polistirolo. Ora lo studio  “Biodegradation of Polystyrene by Pseudomonas sp. Isolated from the Gut of Superworms (Larvae of Zophobas atratus)”, pubblicato su Environmental Science & Technology da un team di ricercatori sudcoreani del Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology, guidato da Jiaojie Li e Dae-Hwan Kim, rivela che questa capacità deriva da un ceppo di batteri che vive nell'intestino delle larve.

Il polistirene viene utilizzato per produrre contenitori e imballaggi, tazze usa e getta e materiali isolanti, ma quando viene gettato in discarica o disseminato nell'ambiente ci mette diverse centinaia di anni per rompersi completamente, ma intanto si frantuma in minuscoli pezzettini difficilissimi da raccogliere, come sa bene chiunque abbia partecipato a una pulizia di una spiaggia. Recentemente, diversi studi hanno confermato che diverse larve di insetti possono ingerire e degradare il polistirolo entro poche settimane. Nelle larve di Zophobas atratus  questa questa capacità era legata a dei batteri che degradano il polistirolo nell'intestino dei vermi, i ricercatori sudcoreani volevano cercare batteri simili nelle superlarve.

Hanno piazzato 50 larve di coleottero un ambiente dove l’unica fonte di cibo erano pezzi di polistirolo e dopo 21 giorni le larve avevano consumato circa il 70% della plastica. I ricercatori hanno poi isolato un ceppo di batteri Pseudomonas aeruginosa dall'intestino delle larve e hanno dimostrato che possono crescere direttamente sulla superficie del polistirolo e decomporlo. Infine, hanno identificato un enzima dai batteri, chiamato idrolasi di serina, che sembrava essere responsabile della maggior parte della biodegradazione e ora dicono che «Questo enzima, o i batteri che lo producono, un giorno potrebbe essere utilizzati per aiutarci a eliminare il polistirolo buttato via»

Redazione Greenreport

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