Ispezione nel Parco del Gargano per ampliare le faggete patrimonio dell’umanità
Jan Woollhead, ispettore dell’International Union for Conservation of Nature ha terminato la sua visita tra le faggete vetuste della Foresta Umbra, nel Parco Nazionale del Gargano e dalla sua relazione dipenderà se le riserve di Pavari e Sfilzi diventeranno Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’Unesco, andando ad aggiungersi a quelle di Falascone ed ‘Umbra, già insignite nel 2017 dell’importante riconoscimento.
All’Ente Parco spiegano che «Il prossimo step prevede la stesura di un report su quanto visto e sentito durante la visita alle riserve, da sottoporre a un’apposita commissione Unesco alla quale toccherà esprimersi nei prossimi mesi».
La visita naturalistica si è conclusa con un confronto con i sindaci di Monte Sant’Angelo e Vico del Gargano, Comuni che ricadono nel patrimonio forestale, e gli attori del territorio (operatori turistici, guide turistiche, Ufficio Unusco di Monte Sant’Angelo, Protezione Civile, Carabinieri Forestali e Arif) che hanno risposto alle domande poste dall’ispettore circa la storia, i rapporti con la comunità e gli effetti che questo riconoscimento potrebbe produrre in termini turistico-economici. Lo stesso ispettore danese ha apprezzato lo spirito di collaborazione profuso da Ente Parco, Regione e Carabinieri Forestali, sottolineando l’importanza strategica di queste sinergie per garantire la tutela e la fruizione del Patrimonio dell’Umanità.
Alfredo Di Filippo, docente di botanica dell’università della Tuscia e curatore del dossier per le faggete garganiche, che ha accompagnato Jan Woollhead nella sua visita, è fiducioso: «L’ispettore della Iucn ha espresso grande apprezzamento per la notevole biodiversità, specialmente arborea, conservata nelle foreste candidate e in quelle che hanno già ottenuto il riconoscimento. Ottenere il bis dall’Unesco consentirebbe di includere lembi di foresta vetusta unici che ospitano alberi e liane di dimensioni ed età eccezionali per l’Europa e il Mediterraneo e di congiungerli a quelle foreste uniche ad elevata biodiversità che distinguono il Gargano come isola biogeografica unica in Europa e nel Mondo. Proteggere questi ecosistemi nella loro integrità, oltre a conservare la loro inestimabile ricchezza biologica, è il principale strumento che abbiamo per sottrarre enormi quantità di carbonio all’atmosfera e contrastare efficacemente i cambiamenti climatici».
Il Presidente del Parco Nazionale, Pasquale Pazienza, ha concluso: «Da questa due giorni –è venuto fuori un grande lavoro di squadra, a dimostrazione di come l’obiettivo comune sia quello di portare il Parco e l’intero Gargano a vincere una nuova, grande sfida e a conquistare un’altra importante vetrina internazionale che va in una duplice direzione: tutela ambientale e gestione dei beni ambientali improntata su una valorizzazione anche economica. Ora non resta che attendere i risultati che ci auguriamo possano regalarci il terzo riconoscimento Unesco».