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La lince tornerà nella Alpi Giulie italiane

Al via nuova fase del Progetto ULyCA2 - Azioni urgenti di conservazione della lince
 |  Natura e biodiversità

Attualmente, la lince eurasiatica (Lynx lynx) è il mammifero più raro in Italia e rischia di estinguersi nel nostro Paese. Per questo, dopo un confronto con le associazioni venatorie locali, Raggruppamento Carabinieri della Biodiversità, Carabinieri Forestali, Progetto Lince Italia, LIFE Lynx e Wwf  e Regione Friuli-Venezia hanno deciso di elaborare una strategia per la salvaguardia della specie.

E’ nato così ULyCA2, un progetto coordinato a livello internazionale e operante in sinergia con il progetto Ue “LIFE Lynx”, entrambi con l’obiettivo di «Prevenire l’estinzione della lince nei Monti Dinarici e nelle Alpi Sud-Orientali con misure di rinforzo e conservazione».

Carabinieri e Wwf spiegano che «Queste misure di rinforzo concretamente significano la reintroduzione di cinque  individui di lince, provenienti dalla Svizzera (Giura), Romania (Carpazi) e Croazia (Monti Dinarici) ed hanno lo scopo di rinforzare numericamente e geneticamente il minuscolo nucleo italiano, che ha tuttavia un ruolo strategico come passerella (stepping stone) tra la popolazione dinarica e quella delle Alpi occidentali. Infatti, gli animali saranno rilasciati in Foresta di Tarvisio (UD) in Friuli V.G. – un territorio storico per la presenza di questa specie in Italia e che dal punto di vista biogeografico si trova in una posizione chiave per gli obiettivi e gli sforzi di conservazione di questa specie nelle Alpi ed in Europa».

L’attività si inserisce  nella Campagna ReNature del WWF che sostiene il progetto e la cui missione è quella di invertire la perdita di specie e habitat, tutelare e ripristinare la Natura per conseguire entro il 2030 l’obiettivo di un mondo nature positive, come sancito dalle principali convenzioni internazionali

A seconda dell’andamento delle attività di cattura che si stanno effettuando nei Paesi “donatori” in Svizzera e Romania, i rilasci avverranno in un periodo compreso tra marzo e fine aprile.  Gli organizzatori della reintroduzione della lince evidenziano che «Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico-scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione. Alla fase di rilascio seguirà una attività intensiva di monitoraggio, effettuata da esperti  con l’ausilio di collari GPS, fototrappole e campioni genetici. Va ricordato che in chiave naturalistica si tratta di un momento storico per la conservazione della fauna nel nostro paese».

Redazione Greenreport

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