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L’iniziativa di Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc animal protection e Oipa

Gli animalisti depositano una proposta di legge per abolire la caccia, ora servono 50mila firme

«Un’azione essenziale contro il disegno di legge “sparatutto” presentato dal centro-destra al Senato e annunciato dal ministro Lollobrigida»
 |  Natura e biodiversità

Mentre la maggioranza che sostiene il Governo Meloni ha presentato in Senato un disegno di legge per liberalizzare la caccia all’ennesima potenza – contro le direttive Ue in materia, le raccomandazioni scientifiche anche il buon senso – gli animalisti italiani rispondono compatti: stamani hanno depositato alla Corte di Cassazione una proposta di legge d’iniziativa popolare per abolire del tutto la caccia.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, le associazioni animaliste (Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc animal protection e Oipa) avvieranno la raccolta firme sulla piattaforma ufficiale online per andare oltre le 50mila firme in sei mesi, con l’obiettivo di far discutere la proposta al Parlamento assieme al disegno di legge Lollobrigida, che punta invece a estendere sempre e ovunque la caccia più di quanto non sia già purtroppo consentito.

«Ci rivolgiamo al ministro dell’Agricoltura, che nel corso della sua attività ha identificato gli animali selvatici come capri espiatori dei problemi del settore, e ai capigruppo della maggioranza, firmatari del disegno di legge Lollobrigida, per affermare che invece i problemi sono ben altri», dichiarano gli animalisti, definendo la proposta di legge d’iniziativa popolare come «un’azione essenziale contro il disegno di legge “sparatutto” presentato dal centro-destra al Senato con le firme dei Capigruppo Malan (FdI), Romeo (Lega), Gasparri (FI), Salvitti (Civici d’Italia) e annunciato venerdì scorso dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante la seduta del Consiglio dei ministri, anche se questo va contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani che da sempre si dichiara contro l’uccisione degli animali per divertimento e contro l’estensione dell’attività venatoria».

Con l’approvazione a dicembre 2022 dell’emendamento “caccia selvaggia” che consente l’ingresso dei cacciatori in città e nei parchi, il Governo e il Parlamento hanno avviato un certosino lavoro di demolizione della tutela normativa degli animali selvatici a tutto vantaggio della lobby dei cacciatori proseguito poi nel tempo con la legalizzazione della caccia indiscriminata ai cinghiali, l’approvazione di un piano quinquennale per lo sterminio di qualsiasi specie selvatica, il tentativo di concedere la licenza di caccia ai sedicenni e altre concessioni che hanno determinato l’apertura di ben due procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti del nostro Paese. Un piano ben riuscito del riarmo dei cacciatori in città e altrove.  

Nei prossimi giorni l'iniziativa popolare sarà pubblicata sul sito istituzionale del Ministero della Giustizia, dove ogni cittadino dotato di Spid o Carta d'identità elettronica potrà sostenerla con la sua firma. Le associazioni diffonderanno pubblicamente il link non appena disponibile. 

«Sono necessarie 50.000 firme – concludono gli animalisti – perché la proposta di legge possa varcare la soglia del Parlamento, faremo tutto il possibile perché finalmente la democrazia prevalga sull’arroganza dei cacciatori e dei loro politici di riferimento disposti a svendere la vita degli animali selvatici come merce di scambio elettorale».

Chi fosse interessato a firmare, può farlo qui: https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/4100011

Redazione Greenreport

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