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Combattere il pesce siluro con l’economia circolare

A Torino lo pescano e ne fanno mangime con un progetto europeo coordinato dall’Università
 |  Natura e biodiversità

Ormai è un’invasione, il pesce siluro originario dei grandi fiumi dell’Europa nordorientale si è perfettamente ambientato anche in Italia. Anche se non pericoloso per l’uomo è molto dannoso per l’ambiente e l’ecosistema.

In Italia raggiunge i 2,5 metri per un peso fino a 200 chili. Prospera nelle acque dolci e ferme o a corso lento, ricche di vegetazione. Da maggio ad agosto ogni femmina di pesce siluro depone varie migliaia di uova per chilo di peso.

Tra i tanti che hanno deciso di combatterlo a Torino provano con il progetto europeo Life Minnow finalizzato alla tutela delle specie autoctone di piccoli pesci d’acqua dolce, minacciate da cambiamenti climatici, specie esotiche invasive, alterazioni degli habitat e trasformazioni morfologiche dei corsi d’acqua. Il progetto non solo finanzia la pulizia delle sponde del fiume, in questo caso il Po, ma prevede la cattura delle specie invasive. I pesci vengono poi conferiti ad aziende specializzate nella produzione di mangime per animali, in un’ottica di economia circolare. Il progetto, coordinato dall’Università di Torino, interessa la porzione nord-occidentale del bacino del Po, la conclusione delle attività è prevista per l’estate 2027. Uno degli obiettivi principali del Life Minnow è proprio implementare una filiera di smaltimento sostenibile per le specie alloctone, riducendo il loro impatto sugli ecosistemi.

Redazione Greenreport

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