Dall’Africa a Larderello, a scuola di geotermia
L’Africa è una delle frontiere in maggior espansione per lo sviluppo della geotermia, con il Kenya ad esempio che ha ormai superato l’Italia per potenza geotermoelettrica installata, ma la capitale mondiale di quest’energia rinnovabile resta in Toscana: le tecnologie industriali di settore sono nate qui oltre due secoli fa – seguite dalla produzione di energia elettrica, dalla coltivazione del campo geotermico, dai filtri Amis e molti altri primati – per poi diffondersi in tutto il mondo, e ancora oggi la Toscana geotermica rappresenta un polo d’innovazione.
Per questo un giovane team di studenti provenienti da diversi Paesi africani e partecipanti al progetto Open Africa power di Enel foundation è arrivato in visita a Larderello, dove tutto è iniziato per il parco geotermoelettrico toscano gestito da Enel green power.
Il gruppo, guidato da Giorgio Simoni del supporto tecnico Egp e da Luca Spinosa di Enel foundation, ha avuto modo di conoscere da vicino l’affascinante storia e attualità della geotermia con la visita al Museo e al pozzo dimostrativo, che dà voce al cosiddetto “urlo della Terra”, nonché alla Centrale di Valle Secolo che, con i suoi 120 MW di potenza installata, costituisce l’impianto geotermico più grande d’Europa. Durante la giornata, gli studenti hanno avuto l’occasione di approfondire anche il tema dell’utilizzo termico della risorsa, sia per il teleriscaldamento residenziale sia per le attività artigianali e dello slow food di eccellenza che usano il calore nei loro processi produttivi, con benefici in termini di risparmio economico e di sostenibilità ambientale.
La visita alla geotermia è stata una delle tappe dell’itinerario formativo, da Milano a Roma, nell’ambito del più ampio programma di eccellenza Open Africa power che, a partire dal 2018, ogni anno dà l’opportunità a giovani studenti e professionisti africani del settore energetico di vivere un’esperienza unica, acquisendo competenze tecniche e normative in materia.
