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La “nuova normalità” delle malattie trasmesse dalle zanzare in Europa, con l’Italia al centro

Quest’anno circa l’80% delle infezioni da virus West Nile è nel nostro Paese, almeno 19 i morti. La causa è nella crisi climatica in corso, come spiega il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
 |  Prevenzione rischi naturali

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha messo in fila i dati sulla diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare nel Vecchio continente – in particolare dai virus chikungunya e West Nile, con quest’ultimo che ha provocato un numero record di morti quest’estate in Italia – e lanciato l’allarme: i focolai record di infezione «indicano una "nuova normalità" in Europa», che richiede una risposta solida e coordinata per proteggere la salute pubblica.

Al 13 agosto 2025, otto paesi europei hanno segnalato 335 casi umani di infezione da virus del Nilo occidentale (West Nile) autoctoni e 19 decessi. L'Italia rimane il paese più colpito, con 274 infezioni confermate – ovvero l’80% circa –, seguita da Grecia (35 casi), Serbia (nove casi), Francia (sette casi), Romania (sei casi), Ungheria (due casi), Bulgaria (un caso) e Spagna (un caso). Dal 13 agosto la situazione è peggiorata ulteriormente, dato che ad oggi nella sola Italia si contano almeno 19 morti da virus West Nile.

Per quanto riguarda invece il virus chikungunya, la Francia ha segnalato 111 casi di malattia e l'Italia sette, principalmente associati a focolai nelle regioni meridionali e sudorientali dei rispettivi Paesi. Non sono stati segnalati decessi nell'Europa continentale ma, a livello globale, nel 2025 sono stati registrati oltre 240.000 casi di malattia da virus chikungunya e 90 decessi.

In altre parole l'Europa sta vivendo stagioni di trasmissione più lunghe e intense per le malattie trasmesse dalle zanzare, a causa della crisi climatica in corso: «Questo cambiamento è dovuto a fattori climatici e ambientali come l'aumento delle temperature, le estati più lunghe, gli inverni più miti e i cambiamenti nei regimi delle precipitazioni: condizioni – spiega l’Ecdc – che concorrono a creare un ambiente favorevole alla proliferazione delle zanzare e alla trasmissione dei virus».

«L'Europa sta entrando in una nuova fase, in cui la trasmissione più prolungata, diffusa e intensa delle malattie trasmesse dalle zanzare sta diventando la nuova normalità», conferma la direttrice dell’Ecdc, Pamela Rendi-Wagner.

Per questo l’Ecdc incoraggia le persone che vivono nelle aree colpite – in particolare anziani, bambini e persone con sistema immunitario indebolito – a proteggersi dalle punture di zanzara, utilizzando repellenti per zanzare, indossando maniche lunghe e pantaloni lunghi, soprattutto all'alba e al tramonto, utilizzando zanzariere, zanzariere e aria condizionata/ventilatori; al contempo gli operatori sanitari devono essere consapevoli della circolazione di questi virus e garantire una diagnosi precoce.

Ma senza mitigare la crisi climatica, abbandonando rapidamente i combustibili fossili con le relative emissioni di gas serra – in favore di efficienza energetica, fonti rinnovabili ed economia circolare – i rischi in Europa per le malattie una volta definite “tropicali” non farà che crescere ancora.

Redazione Greenreport

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