Bonus rottamazione, slitta il click day: appuntamento alla prossima settimana, se tutto va bene
È a dir poco contrastato il rapporto tra il governo Meloni e la mobilità sostenibile. Prima premier e ministri hanno destinato quasi 600 milioni del Pnrr per l’installazione di nuove colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, salvo poi rendersi conto mesi dopo che quei fondi sarebbero rimasti inutilizzati perché il bando messo a punto dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica non aveva riscosso un gran successo, per usare un eufemismo. Poi hanno deciso di destinare quei 597 milioni a un bonus rottamazione infarcito di tante e tali clausole da far prevedere un ennesimo buco nell’acqua che non ci farà certo raggiungere gli standard europei, in quanto a diffusione di auto elettriche. E ora la ciliegina sulla torta: per domani era previsto il click day per accedere ai fondi messi a disposizione dal governo, ma oggi ai cittadini interessati che si erano iscritti all’apposita piattaforma informatica è stata recapitata una comunicazione in cui si dice che tutto è rinviato. A quando? Voci di corridoio tra i ministeri interessati dicono per lo meno al 21 ottobre. Se tutto va bene.
Tra l’altro, neanche è chiaro il motivo di questo slittamento di almeno una settimana. Al momento spiegazioni ufficiali dal governo non arrivano e non si può che rimanere nel campo delle ipotesi, che riguardano o un ritardo nella preparazione della piattaforma per il click day da parte di Sogei, che è la società informatica di Stato controllata dal ministero dell’Economia, oppure un intoppo all’ultimo momento da parte del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, che sta coordinando la partita del bonus rottamazione.
L’unica certezza, in attesa di avere da Palazzo Chigi, dal Mase, dal Mef o da qualche altro soggetto coinvolto una qualche spiegazione, è che tra i cittadini che erano pronti ad acquistare un’auto elettrica cresce l’irritazione: una parte sono stati esclusi dagli incentivi per questioni geografiche, un’altra parte per ragioni legate all’Isee, un’altra ancora per non congruo periodo di possesso di un’auto da rottamare e altri vincoli e clausole varie. Ora, quelli che vivono in grandi città, hanno reddito basso, sono proprietari di auto da rottamare erano pronti a incassare il bonus annunciato prima dell’estate, a cliccare dove si deve cliccare e procedere con un acquisto che non è in ogni caso di poco conto, bonus o non bonus. Ma il governo si fa attendere. E l’obiettivo di rottamare circa 40 mila auto tra le più inquinanti appare sempre più lontano.