
Resilienza idrica, l’Europarlamento chiede un’azione più incisiva dell’Ue: «Passare dalle promesse ai fatti»

Primo: è necessario introdurre obiettivi di efficienza idrica e rafforzare l’adattamento climatico. Secondo: bisogna garantire investimenti mirati verso misure essenziali di resilienza idrica. Terzo: vanno promosse la digitalizzazione e l’innovazione del settore. Il Parlamento europeo ha adottato le raccomandazioni per la strategia europea per la resilienza idrica. Con 470 voti favorevoli, 81 contrari e 92 astensioni, gli europarlamentari hanno dato via libera a un testo che chiede una strategia ambiziosa per una gestione più efficiente delle risorse idriche e una risposta più incisiva alle sfide attuali legate alle risorse idriche. Nella risoluzione non legislativa si sottolinea come l’acqua sia essenziale non solo per la vita e la salute delle persone, ma anche per l’economia, la competitività e l’adattamento climatico dell’Europa.
La Commissione europea affronterà la questione in estate, anche mettendo sul piatto un provvedimento ad hoc, ovvero una Strategia europea sulla resilienza idrica, e l’Europarlamento esortano Bruxelles a stabilire obiettivi settoriali da raggiungere in materia di efficienza idrica ed estrazione di acqua da fonti superficiali o sotterranee, basati su valutazioni aggiornate dei rischi climatici. Si chiede inoltre all'Ue di fare di più per ridurre l'inquinamento idrico causato da prodotti farmaceutici, pesticidi chimici e fertilizzanti, batteri resistenti agli antibiotici, microplastiche e sostanze chimiche, e per eliminare gradualmente le cosiddette «sostanze chimiche permanenti» (Pfas).
A livello comunitario il tema è di fondamentale importanza e, in questo contesto complessivo, il caso dell’Italia non è da meno, in quanto a necessità di investimenti e maggior attenzione al settore. L’inquinamento, il degrado degli habitat, gli effetti dei cambiamenti climatici e lo sfruttamento eccessivo delle risorse idriche stanno mettendo sotto pressione in tutto il continente laghi, fiumi, acque costiere e sotterranee in Europa. Lo stress idrico colpisce il 20% del territorio europeo e il 30% della popolazione ogni anno. Solo il 39,5% dei corpi idrici superficiali europei ha raggiunto un «buono» o «elevato» stato ecologico e solo il 26,8% ha ottenuto un «buono» stato chimico, secondo la legislazione europea sulle acque.
Alla luce del quadro attuale, caratterizzato da un aumento del riscaldamento globale che incide anche sulla disponibilità della risorsa idrica, il Parlamento europeo ribadisce la necessità di integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici nei piani settoriali che incidono sull'uso dell'acqua e del suolo. Per Strasburgo occorrono inoltre misure forti per le regioni che affrontano criticità specifiche, come quelle prossime al Mediterraneo, le aree insulari e le regioni ultra periferiche. I meccanismi di preparazione e risposta alle crisi per la scarsità d'acqua, la siccità e le inondazioni vanno significativamente migliorati, aggiungono.
Nella risoluzione, gli europarlamentari chiedono alla Commissione di destinare finanziamenti mirati per la resilienza idrica, al fine di modernizzare le infrastrutture, promuovere una gestione sostenibile delle risorse, e creare soluzioni basate su tecnologie innovative. Esortano inoltre la Commissione a investire in soluzioni basate sull'intelligenza artificiale per il rilevamento delle perdite, la creazione di sistemi di irrigazione intelligente. Si sottolineano inoltre l'importanza degli strumenti digitali per la raccolta trasparente dei dati, il monitoraggio e i sistemi di allerta precoce, nonché per il miglioramento della cybersicurezza delle infrastrutture idriche critiche.
Ha dichiarato il relatore della risoluzione, Thomas Bajada (S&D, Mt). «I nostri cittadini, le nostre famiglie, i nostri agricoltori e le nostre imprese meritano acqua pulita, sicura e accessibile. Ciò significa passare dalle promesse ad azioni concrete e vincolanti. Non possiamo permetterci di trattare l'acqua come una risorsa infinita. Ecco perché in questa risoluzione si chiedono obiettivi vincolanti per l'efficienza idrica e l'estrazione di acqua, settore per settore, bacino per bacino. Chiediamo una risposta forte dell'Ue contro l'inquinamento, inclusa l'eliminazione totale delle Pfas ovunque esistano alternative sicure. Queste 'sostanze chimiche eterne' non hanno posto in un futuro sostenibile. Dobbiamo anche investire in soluzioni efficaci: sistemi di irrigazione moderni, sistemi di riciclo intelligenti, monitoraggio in tempo reale e infrastrutture che prevengano le perdite. Questi non sono lussi, ma strumenti necessari per proteggere la nostra salute, i nostri sistemi alimentari e il nostro futuro».
Sempre per il gruppo dei Socialisti & Democratici, l’europarlamentare italiana (Pd) Annalisa Corrado sottolinea che l’approvazione della strategia europea per la resilienza idrica è una risposta alle immagini che abbiamo visto in Italia e in Europa negli ultimi mesi, fra alluvioni e siccità, e che si spera di non vedere più nel futuro: «La Strategia europea per la resilienza idrica è vitale soprattutto per gli agricoltori, che sono i primi a subire gli effetti della crisi climatica, dall’erosione alla desertificazione. È assolutamente prioritario ripristinare gli ecosistemi per favorire sia la ricarica delle falde sia la capacità di trattenere l’eccesso di acqua, ed è vitale dare a questa strategia risorse adeguate attraverso canali specifici. Questo è il primo passo per un futuro in cui l'acqua non sia solo una risorsa critica, ma un simbolo di speranza, cooperazione strategica e progresso per tutti».
