
Da Francesco a Leone XIV: un nuovo papa ambientalista?

Con il nome di Leone XIV, il cardinale statunitense Robert Francis Prevost è stato eletto papa al quarto scrutinio del conclave. Ha 69 anni ed era fino a pochi giorni fa prefetto del Dicastero dei Vescovi, organo responsabile della nomina dei vescovi nel mondo. Agostiniano, ex priore generale dell’Ordine e missionario in Perù, Prevost è considerato vicino alla linea di papa Francesco – che l’ha nominato cardinale nel 2023 – in particolare per quanto riguarda l’attenzione alla giustizia ambientale e sociale.
Anche nel suo recente intervento al seminario vaticano “Affrontare i problemi della crisi ambientale alla luce della Laudato si' e della Laudate Deum” (Palazzo San Calisto, novembre 2024), il cardinale Prevost aveva sottolineato l’urgenza di «passare dal discorso all’azione» di fronte all’aggravarsi della crisi climatica. Un appello radicato nella dottrina sociale della Chiesa, che rifiuta l’idea di un dominio assoluto dell’uomo sulla natura e invita a una relazione di responsabilità e reciprocità con il creato.
Prevost ha criticato inoltre l’uso «tirannico» delle risorse naturali a vantaggio di pochi, pur riconoscendo l’importanza del progresso tecnologico. Ha inoltre ricordato l’impegno concreto della Santa Sede verso la sostenibilità, citando tra i segnali concreti l’installazione di pannelli solari e l’adozione di veicoli elettrici. Dopo il Papa più ambientalista che la storia ricordi, Francesco, Leone XIV potrebbe dunque mantenere e rafforzare l’indirizzo della Chiesa lungo la strada dello sviluppo sostenibile.
