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La Russia sta rispondendo alle sanzioni sulla flotta fantasma con rappresaglie nei mari

Le autorità russe hanno bloccato la petroliera Green Admire mentre attraversava le acque territoriali nel Mar Baltico, nonostante la rotta seguita fosse concordata da Russia, Estonia e Finlandia
 |  Approfondimenti

Mentre scriviamo la petroliera Green Admire si trova nel Mar Baltico e in rotta verso il porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi: naviga a una velocità di 12,6 nodi e dovrebbe arrivare il 24 maggio a destinazione. Perché ci interessiamo di questa petroliera, costruita nel 2022 (3 anni fa appena) e battente bandiera della Liberia?

Il motivo è legato al fatto che le autorità russe hanno bloccato questa petroliera mentre attraversava le acque territoriali russe nel Mar Baltico, dopo aver lasciato il porto estone di Sillamäe. L’oil tanker battente bandiera liberiana risulta essere di proprietà della compagnia ellenica Aegean Shipping ed era diretta a Rotterdam con un carico di petrolio di scisto, un tipo di petrolio estratto dalle rocce mediante un processo di fratturazione idraulica, noto come fracking.

La rotta seguita, come abitualmente si fa in questi casi, era stata precedentemente concordata tra Russia, Estonia e Finlandia. Soffermandoci al rilancio fatto dall’emittente estone "Err" (Radiodiffusione pubblica estone), che ha diffuso la notizia, viene evidenziato il fatto che l’incidente (il sequestro della petroliera) sia avvenuto a pochi giorni da un’altra provocazione che ha visto protagonista l’Estonia: il tentativo di fermare una nave della cosiddetta flotta ombra russa, utilizzata da Mosca per aggirare le sanzioni occidentali.

A sostenere questa ipotesi, si aggiunge un secondo rilancio d’agenzia che riporta il comunicato ufficiale del ministero degli Esteri estone: la Green Admire stava seguendo una rotta marittima definita da un accordo multilaterale tra Russia, Estonia e Finlandia e per questa ragione il transito non avrebbe dovuto configurare alcuna violazione. Tali valutazioni inducono a ritenere la natura meramente provocatoria del fermo della petroliera operato da Mosca.

Questi i fatti verificatesi e riportati da accreditate agenzia di stampa, ora però sarebbe il caso di fare una comparazione tra il comportamento delle Autorità russe e le decisioni assunte a Bruxelles in ordine all’ultimo pacchetto di sanzioni comminate ai russi, senza però tralasciare di richiamate il fatto che dall’invasione russa dell’Ucraina avvenuta nel 2022, le sanzioni occidentali hanno costretto Mosca a ricorrere a una vasta rete di imbarcazioni denominate “flotta ombra”, vale a dire petroliere con strutture societarie opache, spesso prive di assicurazioni certificate e riconosciute in Occidente e diverse volte, stando alle visite effettuate nei porti comunitari dai Psc (Port state  control), risultate sprovviste dei minimi standard internazionali di sicurezza.

Siamo arrivati al 17° pacchetto di sanzioni, approvato ieri dal Consiglio europeo e questo, a nostro avviso, inasprisce ulteriormente il regolare flusso dei traffici marittimi che in uno scenario internazionale fortemente compromesso – attualmente riscontrabile nel Mar Baltico, Nel Mar Nero e nel Mar Rosso –  non può che riverberare negativi effetti sugli scambi commerciali planetari, richiamando che il commercio dei prodotti energetici, insieme ai containers rimangono i principali e più redditizio commerci marittimi internazionali.

Dispiace dover scomodare il grande giurista Hugo de Groot (latinizzato in Ugone Grozio) e la sua dissertazione “Mare liberum” pubblicata nel 1609 dal giurista olandese con cui si sosteneva che "ciascuno è libero, per il diritto delle genti, di viaggiare sul mare in quei luoghi e presso quelle Nazioni che a lui piaccia".

A distanza di quattrocento anni dalla sua elaborazione il pamphlet di Grozio conserva ancora un carattere universale, al di là dell'occasione contingente che lo aveva generato. Grozio lo scrisse probabilmente per sostenere (da avvocato) la legittimità della cattura di una nave da carico portoghese operata dalla Compagnia delle indie olandesi.

Il principio della libertà dei mari, inteso come libertà di navigazione nell’alto mare che è “aperto a tutti gli Stati" si è consolidato nel corso dei secoli in via consuetudinaria ed è attualmente codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite del Diritto del mare del 1982. Corollario della libertà dei mari è la funzione attribuita dalla stessa Convenzione alle navi da guerra di qualsiasi bandiera di garantire il mantenimento dell’ordine e della sicurezza dei traffici marittimi commerciali. Al di fuori degli spazi di giurisdizione nazionale il mare è infatti attualmente, entro certi limiti, una res nullius come riteneva Grozio, sicché, a volte, la libertà assume le forme dell’anarchia.

Aurelio Caligiore, Ammiraglio Ispettore del Corpo della Guardia Costiera

Da oltre trent’anni Ufficiale della Marina Militare del Corpo della Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore è da sempre impegnato in attività legate alla tutela dell’ambiente. Nell’ultimo decennio è stato Capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto (RAM) presso il ministero dell’Ambiente. Attualmente è Commissario presso la Commissione Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).