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Serve una squadra navale europea in aiuto della Global Sumud Flotilla

L’attacco ingiustificato di Israele nulla potrà ottenere se tutti gli Stati mediterranei che si riconoscono nell’Unione Europea faranno sentire la loro voce e la loro presenza
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Notizie sempre più allarmanti arrivano dalla Global Sumud Flotilla, che allerta la comunità internazionale in merito alle notizie diffuse da credibili di fonti di intelligence: riferiscono essere molto probabile che Israele intensifichi gli attacchi contro la flottiglia entro le prossime 48 ore, “utilizzando potenzialmente armi che potrebbero affondare, ferire e/o uccidere i partecipanti”.

La fregata multiruolo Virginio Fasan (F591) della Marina Militare, secondo quanto è stato diffuso dal Ministero della Difesa, si trova posizionata a Sud di Creta, in prossimità della Global Sumud Flottilla – la flotta di volontari in missione umanitaria diretta a Gaza – e la sta seguendo strumentalmente, rimanendo pronta per ogni eventuale azione di soccorso, sia alle persone che alle unità navali che compongono il convoglio umanitario. Lo stesso Ministero della Difesa ha annunciato che il Ministro Crosetto ha dato disposizione di inviare un’altra fregata in supporto a Nave Fasan – si tratta della fregata Alpino.

A rafforzare il dispositivo italiano, già attivato e presente nel teatro delle operazioni, la Marina spagnola si prepara a far salpare dal porto di Cartagena, nella regione meridionale di Murcia, un pattugliatore d’altura per prestare appoggio alla quarantina di imbarcazioni che fanno parte della Global Sumud Flotilla, con a bordo equipaggi di 44 Paesi, con un’ampia presenza spagnola.

L’intervento della Spagna era stato annunciato dal premier Pedro Sanchez, che ha espressamente parlato di inviare una nave militare con a bordo "tutti i mezzi essenziali, se fosse necessario assistere la Flotilla e realizzare operazioni di soccorso"; le ultime notizie riportano che sono in corso di completamento i lavori di approvvigionamento e di rifornimento di combustibile a bordo del pattugliatore, che ha un equipaggio di una sessantina di persone, inclusi il personale sanitario, e potrà operare in diversi scenari di vigilanza marittima, in missioni umanitarie, di mantenimento della pace, operazioni antidroga e di controllo del traffico illegale di persone. Fonti della Difesa spagnola hanno espressamente evidenziato che il pattugliatore Furore (P-201) si raccorderà con la Nave Fasan.

Questo fatto, a nostro avviso, assume una straordinaria valenza politica e soprattutto dimostra come in tempi rapidissimi si possa costituire una “task force” composta da unità militari di Paesi appartenenti all’Unione Europea che si affacciano nel Mediterraneo; sarebbe dunque più che auspicabile anche un intervento di Francia, Slovenia, Croazia, Grecia, Malta e Cipro, che si affacciano sul Mare Nostrum.

L’attacco ingiustificato di Israele nulla potrà ottenere se tutti gli Stati mediterranei che si riconoscono nell’Unione Europea faranno sentire la loro voce e la loro presenza, formando un rassicurante scudo protettivo alle imbarcazioni della Flotilla.

Le navi militari dell’Unione europea e i loro equipaggi, esperti e addestrati, siamo certi possano rappresentare, di per sé, un deterrente capace di scoraggiare qualsiasi tentativo di reiterazione: i tempi del sopruso piratesco a cui abbiamo assistito (impotenti) nel recente passato, ricordiamo uno per tutti l’eccidio compiuto a bordo della Mavi Marmara nel 2015, non devono ripetersi mai più.

 

Redazione Greenreport

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