
Un italiano su cinque soffre di ecoansia

Il cambiamento climatico non è più una minaccia lontana né un problema confinato all’ambiente, colpisce la salute, le economie, la sicurezza alimentare, e — come mostra un’indagine appena pubblicata — incide sempre di più anche sul benessere mentale, in particolare dei più giovani.
In occasione della Giornata mondiale della Terra, l’Unicef Italia ha diffuso i risultati di un sondaggio realizzato con YouTrend che mette in luce la percezione dei giovani rispetto ai cambiamenti climatici e gli effetti sulla salute mentale, con un focus specifico sull’ecoansia, ovvero l’ansia legata alla percezione delle minacce ambientali.
Secondo i dati raccolti, il 24% degli italiani ha sentito parlare di ecoansia e, una volta spiegato il significato del termine, il 22% si riconosce in questa condizione. Il 7% ha sperimentato sintomi fisici, come mal di testa o palpitazioni, almeno una volta a settimana a causa dell'ansia per i problemi ambientali, e il 9% ha riportato sintomi psicologici, come pensieri ricorrenti e incontrollati, con la stessa frequenza. Questi numeri indicano un impatto significativo della crisi climatica sulla salute mentale della popolazione, soprattutto tra le fasce più giovani.
Un disagio che, in molti casi, va oltre la sfera individuale e arriva a incidere su scelte esistenziali profonde. Il 32% degli intervistati tra i 18 e i 44 anni afferma che la paura della crisi climatica li scoraggia dall’idea di avere figli. A livello più generale, il 69% della popolazione è convinto che il destino dell’umanità sia ormai inevitabilmente compromesso, a causa del degrado ambientale e del cambiamento climatico.
Eppure, nonostante la crescente preoccupazione, molti cercano di reagire con comportamenti concreti. Il 68% degli italiani dichiara di fare con attenzione la raccolta differenziata, il 49% riduce il consumo di acqua, mentre il 40% fa attenzione ai consumi energetici. Un impegno quotidiano che, però, può diventare fonte di frustrazione: il 61% prova disagio o nervosismo quando sente di non riuscire a essere abbastanza sostenibile, segno di quanto il senso di responsabilità personale sia ormai radicato nel rapporto con la crisi ambientale.
L'Unicef sottolinea l'importanza di affrontare l'ecoansia, soprattutto tra i giovani, promuovendo servizi di supporto alla salute mentale e coinvolgendo le nuove generazioni nella definizione delle politiche ambientali. L'organizzazione raccomanda inoltre di facilitare l'accesso a reti mutualistiche per genitori, educatori e insegnanti, al fine di sostenere la salute mentale delle comunità più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sull'importanza della sostenibilità, Unicef Italia ha lanciato la campagna "Cambiamo ARIA", che propone un quiz online per aiutare ognuno a misurare il proprio impatto ambientale. Un'iniziativa che punta non solo a informare, ma anche a responsabilizzare e mobilitare contro una delle sfide più grandi del nostro tempo.
In un mondo sempre più colpito dagli effetti della crisi climatica, riconoscere e affrontare l'ecoansia diventa fondamentale. Non solo per proteggere la salute mentale delle nuove generazioni, ma anche per costruire un futuro in cui le loro preoccupazioni si traducano in azioni concrete e in un cambiamento reale.
