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I punti più critici restano trasporti ed edifici

Nell’ultimo anno l’Italia ha tagliato le emissioni del 3%, ma il gap con l’Ue resta ampio

Dal 1990 al 2023 i gas climalteranti sono diminuiti solo del 26,4%, mentre a livello europeo il dato segna -37%
 |  Crisi climatica e adattamento

Bene. Anzi, forse sarebbe meglio dire benino. Sicuramente, non benissimo. In Italia c’è stato un calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica.

Tutto ciò emerge dalle prime elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate oggi a Roma nell’ambito del convegno “Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero” promosso dall’Istituto. Tutti i dettagli sono disponibili da oggi online all’interno del rapporto “Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri”.

Il problema è che il rapporto realizzato da Ispra conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Un dato nettamente inferiore a quello europeo, che viaggia attorno a quota -37% Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali, in Italia, è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manifatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%).

Ringraziamo il collega Matteo Parlato e l’intera redazione di RaiNews24, per l’approfondimento video che riportiamo in pagina.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.