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Copernicus, emissioni di incendi boschivi inferiori al passato ma resta alto il degrado della qualità dell’aria

Il monitoraggio realizzato dal programma di osservazione della Terra dell’Ue segnala situazioni critiche nel sud-est asiatico e anche che nell'Europa nord-occidentale, colpita da condizioni più secche del solito, si è registrato un aumento dell’attività degli roghi nel Regno Unito, nella Repubblica d'Irlanda, nei Paesi Bassi e in Belgio
 |  Crisi climatica e adattamento

«Nonostante le emissioni totali stimate siano più basse, gli incendi di vegetazione che hanno bruciato in tutta la regione per tutta la stagione hanno comunque provocato un trasporto di fumo a lungo raggio, con conseguenti episodi di degrado della qualità dell’aria e gravi problemi di salute pubblica». È questo un punto centrale del monitoraggio delle emissioni di incendi boschivi effettuato dal Servizio di monitoraggio dell'Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service - Cams) nei primi mesi del 2025. Il passaggio si riferisce in particolare al sud-est asiatico ma in altre sezioni del report si parla anche di una situazione a cui fare attenzione nella parte nord-occidentale dell'Europa.

Le analisi del programma di osservazione della Terra dell’Ue hanno mostrato un'attività inferiore alla media a livello globale, rispetto al periodo 2003-2024, con alcuni incendi regionali rilevanti. Gli incendi stagionali nei Paesi del Sud-Est asiatico (Myanmar, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam) sono stati meno attivi di quelli osservati negli ultimi due decenni. Nel mese di marzo, la Corea del Sud ha registrato significative emissioni di incendi, che hanno portato al totale annuale più alto nei 23 anni del set di dati CAMS. Nell'Europa nord-occidentale, colpita da condizioni più secche del solito, si è registrato un aumento dell'attività degli incendi nel Regno Unito, nella Repubblica d'Irlanda, nei Paesi Bassi e in Belgio.

I Paesi del Sud-Est asiatico (Myanmar, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam) hanno registrato una delle più basse emissioni stagionali totali di incendi boschivi nel set di dati Cams Global Fire Assimilation System (Gfas), che copre il periodo dal 2003 a oggi. Tuttavia, l'attività degli incendi è stata intensa per alcuni periodi nei mesi di marzo e aprile, in particolare in Thailandia, Laos e Vietnam e ha avuto un impatto significativo sulla qualità dell'aria in tutta la regione. La riduzione delle emissioni di incendi monitorata quest'anno può essere attribuita a diversi fattori, tra i quali spicca l'impegno per ridurre le pratiche agricole di tipo «slash-and-burn», che normalmente sono uno dei principali fattori alla base delle emissioni di incendi nella regione. Le emissioni totali di carbonio stimate per la regione nei primi quattro mesi del 2025 ammontano a 37 megatonnellate di carbonio (rispetto al totale medio stagionale 2003-2024 di 79 megatonnellate di carbonio), il che rende le emissioni per questo periodo le seconde più basse nel set di dati Gfas. 

Anche se le emissioni totali registrate siano più basse, sottolineano appunto i ricercatori impegnati nel lavoro di monitoraggio, gli incendi di vegetazione che hanno bruciato in tutta la regione per tutta la stagione hanno comunque provocato un trasporto di fumo a lungo raggio, con conseguenti episodi di degrado della qualità dell'aria e gravi problemi di salute pubblica.

Il fumo degli incendi di vegetazione si aggiunge poi all'inquinamento atmosferico prodotto da altre fonti locali (ad esempio, traffico, impianti di cottura e riscaldamento residenziale, industrie) a seconda delle condizioni meteorologiche. I dati Cams sono particolarmente adatti per l'osservazione dell'inquinamento transfrontaliero da incendi, in quanto le previsioni e le analisi rappresentano accuratamente il trasporto del fumo e degli inquinanti atmosferici legati agli incendi.

Alla fine di marzo, segnala Copernicus, una serie di incendi boschivi ha colpito le regioni meridionali della Corea del Sud, causando gravi perdite di vite umane e di proprietà. Il monitoraggio dell'intensità e delle emissioni stimate di questi incendi da parte del Cams ha mostrato un aumento significativo, portando il 2025 ad essere già l'anno con le più alte emissioni totali annue di carbonio stimate nel set di dati Gfas per il Paese, con 0.8 megatonnellate di carbonio. Questo valore riflette l'ampia scala delle emissioni provocate dagli incendi nell'arco di pochi giorni ed è quattro volte superiore alle emissioni totali annue stimate di circa 0.2 megatonnellate di carbonio per la Corea del Sud. Sebbene gli incendi boschivi non siano rari nella regione in questo periodo dell'anno, le condizioni particolarmente secche, calde e ventose hanno contribuito a diffondere le fiamme a una velocità senza precedenti. 

Mark Parrington, Senior Scientist del Servizio di monitoraggio dell'Atmosfera di Copernicus, ha dichiarato: «Gli incendi e la combustione di biomassa hanno un impatto significativo sulla qualità dell'aria e sulla salute umana. I 23 anni di dati sulle emissioni di incendi del Cams ci permettono di valutare rapidamente gli incendi attuali in tutto il mondo e di fornire un contesto su come stanno cambiando le emissioni di incendi nelle diverse regioni. Al Cams monitoriamo le emissioni degli incendi e il conseguente trasporto dei fumi in tempo quasi reale per valutare i potenziali impatti sulla qualità dell'aria. Ciò è particolarmente importante durante le stagioni degli incendi in tutto il mondo, quando il fumo degli incendi può influenzare l'aria che si respira in vaste aree». 

Con l'avvicinarsi dell'estate boreale, diverse regioni dell'emisfero settentrionale stanno già iniziando a registrare un aumento degli incendi e delle emissioni di fumo. Il Cams ha già monitorato incendi insoliti nel Regno Unito, nella Repubblica d'Irlanda e nell'Europa nord-occidentale, a causa delle condizioni più secche registrate nelle ultime settimane. Inoltre, grandi incendi si sono già sviluppati nell'Eurasia orientale, compreso il Circolo Polare Artico, e in Canada. Il Cams continuerà a monitorare le emissioni derivanti da questi episodi e a evidenziare qualsiasi attività insolita.

Redazione Greenreport

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