Skip to main content

Ecco da dove l'Italia importa il 93% del petrolio che consumiamo

Italy for climate: «I prodotti petroliferi sono gli unici combustibili fossili per cui la Russia non è il primo fornitore, ma anche in questo caso arrivano da Paesi con governi autoritari o a rischio stabilità»
 |  Green economy

L’Italia è ormai una Repubblica fondata sul gas naturale (che soddisfa circa il 40% della nostra domanda di energia), con il petrolio a seguire in seconda battuta: entrambi combustibili fossili che importiamo per la quasi totalità, in un rapporto di reciproca dipendenza con Paesi assai problematici.

Importiamo infatti il 96% del gas naturale che consumiamo (per il 40% dalla Russia) e il 93% del petrolio. «D’altronde, come anche per il gas, le riserve nazionali sono assai limitate: quelle accertate (al 2019), secondo i dati ufficiali del Ministero della transizione ecologica, basterebbero si e no a coprire un anno di consumi», spiegano da Italy for climate.

A differenza degli altri combustibili fossili, l’approvvigionamento di prodotti petroliferi è estremamente diversificato, con quasi 50 diversi Paesi da cui importiamo l’oro nero, anche se l’import di fatto è concentrato soprattutto da 5 Stati; da qui arrivano infatti i due terzi del nostro petrolio.

«L’Azerbaijan è il nostro primo fornitore, avendoci garantito nel 2021 il 19% delle importazioni di prodotti petroliferi, seguito dalla Libia con il 15%, da Russia e Iraq con circa il 12% e dall’Arabia Saudita con l’8%», dettaglia Italy for climate.

Ne emerge dunque, come per il gas, un’altra forma di pericolosa dipendenza dall’estero, dalla quale è possibile staccarci in modo strutturale solo affidandoci alle fonti energetiche più diffuse nel nostro Paese: le rinnovabili.

«I prodotti petroliferi sono gli unici combustibili fossili per cui la Russia non è il primo fornitore nazionale. Ma anche in questo caso i principali fornitori, per lo più dell’area nord africana e della penisola araba, sono Paesi con governi autoritari o comunque a rischio di stabilità. Anche quella dei prodotti petroliferi, quindi, resta una dipendenza pericolosa che la transizione energetica potrebbe contribuire a ridurre in modo significativo», concludono nel merito da Italy for climate.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.