
Emissioni industriali, dalla Commissione Ue nuova procedura d’infrazione a carico dell’Italia

La Commissione europea ha deciso di inviare un’ulteriore lettera di costituzione in mora all’Italia (Infr-2013-2177) per non aver recepito pienamente e correttamente la direttiva sulle emissioni industriali (direttiva 2010/75/UE). L’Italia non si è inoltre conformata ad alcune disposizioni di questa direttiva per quanto riguarda l’impianto delle Acciaierie d’Italia (stabilimento siderurgico Ilva) di Taranto.
Ne dà notizia la stessa Commissione europea in una nota riguardante il pacchetto di infrazioni contro gli Stati membri. La direttiva riguardante il nostro Paese, viene sottolineato mira a prevenire, ridurre e per quanto possibile eliminare l’inquinamento derivante dalle attività industriali per proteggere la salute umana e l’ambiente.
Secondo la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 25 giugno 2024 (C-626/22), la legislazione italiana non è in linea con la direttiva sulle emissioni industriali. In particolare, non considera l’impatto degli impianti sulla salute umana. Inoltre, non tiene conto di tutti gli inquinanti nocivi emessi dall’impianto al momento dell’autorizzazione. Inoltre, non sospende il funzionamento di un impianto quando la violazione delle condizioni di autorizzazione rappresenta un pericolo immediato per la salute umana o per l’ambiente.
Inoltre, l'Italia non garantisce che l'impianto delle Acciaierie d'Italia di Taranto operi in conformità con la legislazione Ue sulle emissioni industriali, con gravi conseguenze per la salute umana e l'ambiente. La Commissione sta quindi inviando un'ulteriore lettera di costituzione in mora all'Italia, che ha ora due mesi di tempo per rispondere e porre rimedio alle carenze riscontrate.
Come spiega Bruxelles nel testo di accompagnamento a questa nota riguardante il pacchetto di infrazioni, per aiutare i cittadini e le imprese a trarre il massimo beneficio dalla legislazione europea, la Commissione intrattiene un dialogo costante con gli Stati membri al fine di garantire il rispetto del diritto dell’Unione. Può inoltre avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri in caso di inadempienza.
Le decisioni prese oggi in relazione alle procedure di infrazione comprendono complessivamente per tutti i Paesi comunitari 38 lettere di costituzione in mora e 58 pareri motivati. La Commissione ha inoltre deciso di sottoporre 18 casi alla Corte di giustizia dell’Unione europea e di archiviare 83 casi in cui gli Stati membri coinvolti, in collaborazione con la Commissione, hanno posto fine alle infrazioni e assicurato il rispetto del diritto dell’Unione.
