Inquinamento, Toscana apripista con il progetto River Eye per monitorare i rifiuti flottanti
Prende il via in Toscana un nuovo programma contro l’inquinamento da plastica nei fiumi che non ha eguali a livello nazionale. Come spiega l’Anbi (Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue), nasce proprio in questo territorio il primo accordo in Italia per la realizzazione di un progetto per il monitoraggio e la quantificazione dei rifiuti flottanti nei corsi d’acqua, a livello regionale. A siglarlo sono stati la locale Anbi e l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale, in linea con le finalità della cosiddetta legge “salvamare”.
Come viene spiegato dai vertici dei consorzi di bonifica, verrà impiegato un sistema automatizzato (River Eye sviluppato dalla startup Blue eco line) «con l'obbiettivo di raccogliere dati oggettivi, georeferenziati e continuativi, al fine di supportare l'analisi delle dinamiche di accumulo e trasporto dei macroinquinanti plastici nei corsi d'acqua».
Il sistema prevede una serie di centraline dotate di telecamere ad alta risoluzione e connesse a sistemi di elaborazione (basati su algoritmi di intelligenza artificiale), che saranno installate in otto siti fluviali, interessanti i sei comprensori di Bonifica toscani: tre postazioni lungo l'Arno (Giovi, Camaioni di Montelupo Fiorentino, Pisa) ed una ciascuno su Bisenzio, Versilia, Cecina, Ombrone Grossetano, Albegna.
Le operazioni di monitoraggio andranno avanti per tutto il 2026 e, insieme all'analisi dei dati, serviranno a valutare i trend di accumulo di plastica nei diversi corsi d'acqua, identificando le aree critiche e le fonti principali d'inquinamento. I dati, spiega sempre l’Anbi, confluiranno in un report finale, realizzato in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale dell'Università degli studi di Firenze.
«Oggi, per i Consorzi di bonifica, occuparsi dei corsi d'acqua significa tantissime cose, tra cui anche attività e progetti di tutela ambientale», sottolinea Massimo Gargano, direttore generale di Anbi. «Questa iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Autorità di distretto – spiega Francesco Vincenzi, presidente di Anbi – Crediamo infatti che sia fondamentale fare squadra per coordinare sforzi ed interventi su un tema complesso come la gestione dei corsi d'acqua, su cui convergono competenze, nonché interessi diversi, ma che possono essere sinergici». Sottolinea Paolo Masetti, presidente di Anbi Toscana: «Purtroppo, anche i fiumi toscani sono interessati da un significativo problema di inquinamento da plastica ed il nostro ruolo è anche quello di tutelare l'ambiente ed il territorio». «Nel corso degli anni, attraverso varie iniziative spesso in collaborazione con associazioni ambientaliste, i nostri enti consortili hanno incrementato il loro contributo nel monitoraggio e nel recupero dei rifiuti, ma anche nella sensibilizzazione sul tema», chiosa Fabio Zappalorti, direttore generale di Anbi Toscana.