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Turismo, il Parco della Maremma è più forte del Covid: flussi cresciuti del 33% rispetto al 2019

Venturi: «Una conferma anche di quanto sia importante la sinergia tra tutti gli attori, pubblici e privati, nell’obiettivo comune di creare le condizioni necessarie per sostenere l’economia locale»
 |  Natura e biodiversità

La stagione turistica al Parco della Maremma si è chiusa con ampio successo, nonostante le difficoltà pandemiche: i flussi della stagione estiva hanno fatto registrare oltre 400.000 presenze tra itinerari e spiagge, con un aumento pari al 33% rispetto al 2019 e raddoppiate rispetto all’estate scorsa.

«Un risultato eccezionale – commenta la presidente del Parco, Lucia Venturi – che testimonia l’ottima ripresa degli afflussi di visitatori, anche stranieri, dopo le restrizioni dovute al Covid e conferma che l’area protetta oltre ad essere una destinazione turistica significativa di per sé, ha un effetto attrattore su tutto il territorio e per le realtà economiche che operano all’interno del Parco. Una conferma anche di quanto sia importante la sinergia tra tutti gli attori, pubblici e privati, nell’obiettivo comune di creare le condizioni necessarie per sostenere l’economia locale».

Se si considerano infatti i visitatori sui diversi itinerari, i fruitori del parcheggio di Marina di Alberese (oltre 240.000 assumendo il dato medio di 2 persone per auto), i biglietti emessi per l’autobus, le biciclette contabilizzate al varco di Vaccareccia, un’affluenza paragonabile per la spiaggia di Principina a mare in cui la sosta è libera,appare assolutamente verosimile che le presenze complessive nell’intero territorio del Parco siano state oltre 400mia solo nel corso della stagione estiva.

Il Parco della Maremma risulta quindi in linea con i dati della recente analisi Irpet sui flussi nei primi otto mesi del 2021, che dimostra che la Maremma è uno degli ambiti turistici toscani che ha perso meno in termini di presenze turistiche nel biennio 2020/2021 rispetto al 2019, e che ha mostrato ottime capacità di recupero.

Redazione Greenreport

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