
Il governo, la destra, il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano e il candidato pisano

Ha fatto bene Legambiente Arcipelago Toscano a pubblicare gli indirizzi e le priorità politiche del ministro dell’ambiente Pichetto Fratin – e quindi del governo Meloni – per raggiungere il 30% di aree terrestri e marine protette entro il 2030, come richiedono Unione europea e la convenzione Onu sulla biodiversità alla quale aderisce l’Italia.
Legambiente ha fatto bene anche a ritirare fuori dal cassetto la proposta di Area marina protetta all’Elba che l’allora ministro dell’Ambiente Altero Matteoli (Alleanza nazionale) presentò nel 2005 e che il suo commissario del Parco, l’ex sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, era riuscito a far digerire ai sindaci elbani. Una proposta che venne in qualche modo osteggiata dalla Regione Toscana ma che venne ripresentata praticamente identica nel 2006 dal verde Pecoraro Scanio, ministro dell’ambiente del nuovo governo Prodi… e contro la quale si scatenò la ferocissima opposizione dei sindaci e dei partiti di destra che non avevano detto nulla contro la stessa proposta di AMP Matteoli/Barbetti.
Le linee guida del governo Pichetto Fratin/Meloni sui Parchi sono politicamente il contrario di quel che continua a dire la propaganda sul Parco della destra elbana e quei documenti di indirizzo governativi rivelano il bluff, la gigantesca presa in giro elettorale, della destra elbana verso i suoi elettori. Un film già visto per quasi trent’anni e che ha avuto delle repliche anche con il dissalatore e il rigassificatore, con la destra di governo che li sostiene e finanzia a Roma e che fa finta di essere contro all’Elba e a Piombino.
E a proposito di sovranismo elbano: che ne pensa la destra isolana della voce, che circola sempre più insistentemente negli stessi ambienti politici e amministrativi di destra, che i suoi candidati locali sarebbero già fuorigioco perché il vero candidato per la poltrona di presidente del Parco di Fratelli d’Italia sarebbe tal Matteo Arcenni, sindaco di Terricciola, un comune di 4.500 abitanti in provincia di Pisa, che sarebbe sponsorizzatissimo da Giovanni Donzelli, responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia, un uomo del cerchio magico di Giorgia Meloni.
L’altro sponsor meloniano di Arcenni si dice che sarebbe il consigliere regionale Diego Petrucci, noto per le sue sconclusionate e azzardate dichiarazioni su Pianosa che denotano un’assoluta non conoscenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Ci chiediamo che cosa ne pensano di questa proposta che niente ha a che vedere con l’Elba e l’ambiente i responsabili dei Partiti di destra elbani e il consigliere e vicepresidente regionale leghista Landi, e ci chiediamo se il candidato pisano calato dall’altissimo sia gradito a quelli dell’”Elba agli elbani”, agli ex indipendentisti antiparco, quelli che un tempo volevano l’annessione dell’Elba alla Corsica e ora diventati patrioti nazionalisti fasciati nel tricolore. Ingoieranno anche questo grosso rospo facendo per l’ennesima volta finta che sia normale e che la colpa sia dei “comunisti”?
di Sinistra italiana – Avs, circolo P. Piscitello Isola d’Elba
