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Oggi è la Giornata mondiale degli uccelli migratori. Come difenderli? Lo spiega l’Ispra

Animali discreti e affascinanti, i fratini sono in pericolo: il loro numero è in calo a causa del disturbo antropico e della perdita di habitat idoneo
 |  Natura e biodiversità

Sabato 10 maggio è la Giornata mondiale degli uccelli migratori che quest'anno punta i riflettori sulla relazione tra uccelli migratori e insetti in un allarmante calo per entrambi. Il tema scelto per il 2025 è “Spazi condivisi: creare città e comunità adatte agli uccelli” per sottolineare l’importanza di creare ambienti sicuri e sostenibili per far prosperare gli uccelli migratori.

In questi giorni, sulle nostre spiagge, è possibile osservare nuovamente il fratino, un piccolo limicolo che si sta dedicando alla nidificazione. Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, gli inanellatori e le associazioni locali aderenti al Comitato Nazionale per la Conservazione del fratino, hanno ripreso le attività di monitoraggio dei nidi e di inanellamento, in conformità con la Direttiva Uccelli e all’Accordo AEWA sugli uccelli acquatici migratori. L’ISPRA coordina il progetto di inanellamento con anelli colorati visibili a distanza e ha redatto il Protocollo per la raccolta dei dati sulla popolazione nidificante.

Animali discreti e affascinanti, i fratini sono in pericolo: il loro numero è in calo a causa del disturbo antropico e della perdita di habitat idoneo. La popolazione italiana di fratino ha una caratteristica interessante: è parzialmente migratrice. Alcuni individui restano tutto l'anno nei pressi dei siti di nidificazione, mentre altri compiono lunghi viaggi dall'Africa, tornando tra fine inverno e inizio primavera, proprio nelle stesse aree dove hanno nidificato in passato. In occasione della Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori, celebriamo anche il ritorno del fratino, ricordando quanto sia importante trovare un equilibrio nella condivisione degli spazi naturali. Le nostre spiagge possono essere luoghi di convivenza armoniosa tra esseri umani e uccelli, se sappiamo rispettarle.

ISPRA

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) è ente pubblico di ricerca, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia tecnica, scientifica, organizzativa, finanziaria, gestionale, amministrativa, patrimoniale e contabile. L'ISPRA è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE). Il Ministro si avvale dell’Istituto nell'esercizio delle proprie attribuzioni, impartendo le direttive generali per il perseguimento dei compiti istituzionali. Fermo restando lo svolgimento dei compiti, servizi e attività assegnati all’Istituto ai sensi della legislazione vigente, nell’ambito delle predette direttive sono altresì indicate le priorità relative agli ulteriori compiti, al fine del prioritario svolgimento delle funzioni di supporto al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE).