
La Liguria autorizza la caccia “in deroga” a 37mila uccelli appartenenti a specie protette

Con delibera della Giunta n. 335 (in allegato), la Regione Liguria guidata dalla destra di Marco Bucci ha autorizzato l’abbattimento “in deroga” di uccelli protette dalla normativa statale e comunitaria, nella fattispecie 25.948 fringuelli e 11.058 storni. Il tutto a scopo ludico, per il puro divertimento dei cacciatori che ne faranno richiesta, con il pretesto della “piccola quantità” e dello “sfruttamento giudizioso”.
È dunque caduto nel vuoto l’appello rivolto al presidente Bucci da sette associazioni animaliste e ambientaliste – Enpa, Italia nostra, Lac, Lav, Lipu, Lndc, Wwf –, aprendo le porte a una «barbarie ingiustificabile – a detta della Lega abolizione caccia (Lac) – sotto ogni punto di vista: basti pensare che un fringuello pesa meno della cartuccia utilizzata per ucciderlo. Mai si erano visti dei ricettari di cucina adottati a motivazione di un atto amministrativo. In realtà la caccia a queste specie protette nulla a che fare col patrimonio culturale e la tradizione rurale della Liguria e del resto d’Italia, congiuntamente al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini della nostra Regione ormai da anni condanna e disprezza queste forme di discutibile “divertimento”, che non sono solo di una crudeltà inaudita, ma rappresentano una pura aggressione al patrimonio naturale. Fringuelli e storni sono specie non cacciabili in Italia in base alle vigenti disposizioni venatorie nazionali ed europee. La stessa Corte di giustizia europea nel 2021 (nella causa C-900/19 contro la Francia) ha condannato l’utilizzo delle deroghe censurando le tradizioni come giustificazione per la loro adozione».
Le associazioni hanno dunque chiesto di poter incontrare il presidente regionale Bucci, invitandolo nel contempo a ritirare l’istanza inoltrata all’Ispra, volta ad ottenere un assenso su quello che tecnicamente viene definito il calcolo della “piccola quantità” per le uccisioni in deroga di specie protette.
Già lo scorso 14 febbraio la direzione Ambiente della Commissione Ue, rispondendo ad un quesito interpretativo del ministero dell’Ambiente, ha ricordato le quattro condanne della Corte di giustizia Ue in materia di caccia in deroga già subite dall’Italia tra il 2008 e il 2011 per le pratiche abusive di alcune Regioni, Liguria inclusa.
Da qui la richiesta animalista e ambientalista di non «esporci nuovamente a procedure d’infrazione che pagheranno i cittadini, per soddisfare chi si diverte a sparare contro i fringuelli per gioco». Richiesta che la Giunta ligure, evidentemente, ha deciso di non ascoltare.
PDF allegati
