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Elba, la Comunità del Parco chiede un commissario per l’eradicazione di cinghiali e mufloni

Barbi: «Non possiamo più permetterci ritardi, è necessario l’avvio di un immediato piano di eradicazione, secondo le modalità tecniche e le tempistiche prospettate dall’Ente Parco»
 |  Natura e biodiversità

Il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano è senza presidente, in attesa che venga affrontata e sciolta la spinosa questione politica che si è aperta al termine del mandato di Giampiero Sammuri, ma i problemi nell’area protetta non mancano e necessitano di essere affrontati con urgenza.

È quanto chiede oggi a gran voce il presidente della Comunità del Parco, Simone Barbi, che ha inviato una nota ufficiale ai Ministri competenti, ai Sottosegretari, alle istituzioni regionali e locali, e alle principali organizzazioni agricole e ambientaliste per sollecitare un’azione immediata e coordinata contro l’emergenza ungulati all’Isola d’Elba, ribadendo la necessità di nominare un Commissario straordinario ad acta.

«Di fronte a una problematica che si trascina da anni e che oggi desta una crescente preoccupazione – afferma Barbi – non possiamo più permetterci ritardi: è necessario l’avvio di un immediato piano di eradicazione, secondo le modalità tecniche e le tempistiche prospettate dall’Ente Parco con lo studio presentato la scorsa primavera».

Nella comunicazione, Barbi richiama l’attenzione sul grave impatto provocato dalla presenza incontrollata di cinghiali e mufloni, che rappresenta un problema ormai riconosciuto sia dalla comunità locale che dai turisti, con conseguenze per la sicurezza stradale, l’agricoltura e l’equilibrio degli ecosistemi.

Il Presidente segnala inoltre i dati aggiornati di una indagine sociologica condotta dall’Ente Parco.

tra il 2023 e il 2025 la percezione del cinghiale come problema è cresciuta in modo netto: la quota di intervistati che giudica la sua presenza problematica è passata dal 77% al 93%, e all’interno di questa cresce soprattutto chi la considera “molto problematica” (dal 47% al 74%). Per il muflone la tendenza è analoga: gli intervistati che lo percepiscono come molto problematico sono raddoppiati (dal 23% al 47%), mentre cala fortemente la componente che ne dà un giudizio “neutro” (dal 27% al 9%). Nel complesso, a considerare negativa la presenza del muflone è oggi quasi 2 elbani su 3 (65%), rispetto al 37% registrato nel 2023.

La situazione è stata ulteriormente aggravata da un tragico incidente stradale avvenuto nel maggio 2025, causato da uno scontro tra un motociclista e un cinghiale, episodio che ha acceso il dibattito pubblico sulla necessità di misure drastiche e immediate.

«Qualora i vari soggetti coinvolti in questo complesso, ambizioso, ma ineludibile progetto non riuscissero a trovare un’efficace sinergia e una immediata condizione dell’azione complessiva prospettata, ritengo – conclude Barbi – che non resti che invocare la nomina immediata di un Commissario Straordinario per l’emergenza ungulati nell’Isola d’Elba, cui affidare poteri e risorse adeguate ad attivare misure efficaci di contrasto alla proliferazione degli ungulati in questione e conseguenti azioni finalizzate all’eradicazione degli stessi nel territorio elbano».

Redazione Greenreport

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