Elba, i sindaci dell’isola sono ancora in attesa di un commissario contro l’emergenza cinghiali
All’isola d’Elba continua indisturbata l’emergenza ungulati – cinghiali soprattutto, ma anche mufloni –, perché nonostante il gruppo di lavoro appena attivato dal prefetto di Livorno, resta ancora insoddisfatta la richiesta di un commissario ad acta per affrontare il problema, richiesta da tempo avanzata a gran voce dalla Comunità del Parco nazionale Arcipelago toscano e adesso reiterata anche dai sindaci elbani.
È quanto è emerso da un nuovo incontro tenutosi presso la sede del Comune di Portoferraio al quale hanno partecipato sindaci e amministratori dei Comuni di Portoferraio, Marciana, Campo nell’Elba e Rio, rappresentanti di Coldiretti e dell’ATC Livorno 10, tecnici dell’Ente Parco e della Regione Toscana, nonché il Comandante del Reparto Carabinieri Parco.
«Lo stato emergenziale, che mette ormai d’accordo tutta la comunità elbana – riassumono dal Parco nazionale – richiede azioni urgenti e determinate sulla base di un’unica e coordinata strategia operativa che sia in grado di agire a livello comprensoriale e quindi sull’intera isola, utilizzando strumenti straordinari ed efficaci, pur tenendo conto delle diverse vocazioni e delle differenti norme vigenti sul territorio».
Per questi motivi è sempre più cruciale la nomina di un Commissario ad acta dotato di strumenti e risorse speciali tali da essere applicate immediatamente, pur sapendo che il periodo estivo complica ulteriormente le azioni sul campo in ragione della presenza di numerose persone sull’isola. In merito a tali ipotesi, tuttavia, è stato deciso di prevedere ulteriori approfondimenti che permettano di analizzare con maggiore dettaglio la fattibilità reale di questa operazione e le ricadute concrete in termini gestionali. Tutti i presenti, peraltro, hanno concordato che «ogni ipotetica azione progettuale relativa alla valorizzazione delle carni di cinghiale all’Elba, laddove fosse possibile certificarne la sostenibilità economica, dovrà essere comunque assolutamente temporanea, nonché totalmente funzionale e coerente con l’impegno assunto nei giorni scorsi in merito alla necessità di operare, con urgenza, una rapida drastica riduzione degli ungulati (cinghiali e mufloni) fino ad arrivare, nel più breve tempo possibile, alla loro definitiva eradicazione».
Confermato, infine, l’impegno a condurre nei prossimi giorni i sopralluoghi nelle due aree indicate nella riunione del giorno precedente come possibili sedi del nuovo centro di raccolta, a Portoferraio (area “ex frantoio” presso le Antiche Saline e Casa di Caccia dell’ATC all’Ottone).
Nel frattempo, è stato evidenziato che proseguono le attività di controllo condotte dentro e fuori dal Parco, prioritariamente con le gabbie di cattura, nonché con la preziosa collaborazione della Polizia Provinciale di Livorno e del Reparto Carabinieri Parco.