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Seaghosts, un progetto europeo per svelare i segreti degli uccelli delle tempeste

Dal Mediterraneo all’Atlantico, 16 istituti di ricerca studieranno ecologia, migrazioni e genetica degli uccelli marini più sfuggenti
 |  Natura e biodiversità

Comprendere come si muovono gli animali in natura e quali siano gli ambienti che frequentano è la chiave per salvaguardare la biodiversità. È da questa consapevolezza che nasce SEAGHOSTS “Winged ghosts wandering the oceans, un progetto finanziato dalla Commissione Europea che, tra il 2024 e il 2027, indagherà l’ecologia spaziale e trofica degli uccelli delle tempeste (famiglie Hydrobatidae e Oceanitidae), le più minute ed elusive specie di uccelli marini. 

Piccoli, pelagici e capaci di coprire grandi distanze, questi uccelli si nutrono ai bassi livelli della catena alimentare e reagiscono rapidamente ai cambiamenti dell’ecosistema marino: per questo sono indicatori precoci di impatti come quelli legati alle pressioni antropiche. La loro piccola taglia e il comportamento schivo hanno però finora ad ora reso difficile studiarli e proteggerli in modo efficace. SEAGHOSTS punta a colmare questa lacuna grazie all’aiuto di nuove tecnologie e alla collaborazione di ricercatori provenienti da 16 istituti di ricerca distribuiti in 12 Paesi.

Gli obiettivi sono individuare le aree marine maggiormente utilizzate e quindi prioritarie per la conservazione, studiare le migrazioni e il comportamento in mare di queste specie e valutare la diversità genetica tra le popolazioni del Mediterraneo e dell’Atlantico Nord-orientale. Inoltre, sarà prodotta una guida operativa per ricercatori, conservazionisti, gestori di aree protette e autorità decisionali, contenente linee guida per il monitoraggio degli uccelli delle tempeste in colonia, tecniche di ripristino dei siti riproduttivi, criteri chiari per l’identificazione di aree chiave per la conservazione, oltre ad una valutazione trasparente dei possibili effetti della ricerca stessa su specie tanto piccole e vulnerabili.

L’Italia partecipa al progetto con un fronte multidisciplinare che comprende l’Area Avifauna Migratrice di ISPRA e le Università di Milano e di Palermo. Il ruolo di ISPRA e delle due università italiane è fondamentale perché nei nostri mari sono presenti colonie importanti di uccelli delle tempeste, minacciati da pressioni antropiche che richiedono strumenti decisionali urgenti, aggiornati e condivisi. 

Per saperne di più:

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0025326X22007123

https://www.nature.com/articles/d41586-024-03154-2

https://esp.unimi.it/it

https://www.unipa.it/dipartimenti/stebicef

ISPRA

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