Un’orsa polare della baia di Hudson ha adottato un cucciolo. È un evento raro
Nella baia di Hudson, in Canada, è stata scoperta una storia insolita di “amore” animale: un’orsa polare che aveva già un piccolo al seguito ha adottato un cucciolo. Come spiega Sarah Kutasu su Smithsonian Magazine, «Quando questa primavera la femmina di orso polare X33991 è uscita per la prima volta dalla sua tana materna nel nord-est del Manitoba, aveva un cucciolo che le trotterellava accanto. Mesi dopo, i ricercatori hanno avvistato di nuovo X33991 e, questa volta, sono rimasti sorpresi nel vederla passeggiare con due piccoli al seguito».
Secondo gli i scienziati le foto e i filmati di Dave Sandford pubblicate da Discover Churcill confermano un raro caso di adozione di cuccioli di orso polare. Si tratta del 13esimo caso noto all'interno della sottopopolazione di Ursus maritimus della Baia di Hudson occidentale, uno dei gruppi più studiati al mondo, una ricerca che negli ultimi 45 anni ha riguardato circa 4.600 orsi.
I ricercatori canadesi hanno incontrato X33991 a marzo, mentre usciva dall'area della sua tana nel Wapusk National Park, e hanno applicato un tag auricolare al suo cucciolo. A metà novembre, l'hanno vista di nuovo, mentre camminava lungo la costa vicino a Churchill, in Manitoba, con due cuccioli, uno con il tag, l'altro senza. Hanno girato un video della famiglia di tre animali mentre vagava vicino alla Baia di Hudson, dove ogni autunno si radunano centinaia di orsi polari in attesa che si riformi il ghiaccio marino.
La Kutasu scrive che «Gli scienziati non sanno cosa sia successo alla madre biologica del cucciolo adottato, ma i campioni genetici raccolti dal cucciolo potrebbero aiutarli a scoprirlo. Il suo DNA potrebbe corrispondere a quello di un'orsa femmina che gli scienziati conoscono già, e potrebbero essere in grado di determinare se è ancora viva. E’ noto che le madri orse polari raccolgono cuccioli in più o cambiano cucciolata, quindi è possibile che il cucciolo non sia orfano ma che sia stato semplicemente affidato alle cure di un'altra femmina».
Evan Richardson, scienziato di Environment and Climate Change Canada, ha detto che «Le femmine di orso polare sono delle ottime mamme e sono quindi pronte a prendersi cura della loro prole. Pensiamo che se c'è un cucciolo che piange sulla costa e ha perso la madre, queste femmine non possono fare a meno di prenderselo con sé e prendersene cura. E’ un comportamento davvero curioso e un aspetto interessante della storia della vita dell'orso polare».
I tassi di sopravvivenza dei cuccioli di orso polare variano in tutto il loro areale globale, ma tendono a aggirarsi intorno al 50% durante il primo anno di vita degli animali. Ma Alysa McCall, direttrice sensibilizzazione sulla conservazione di Polar Bears International, fa notare che «Potremmo non sapere mai cosa è successo alla madre. Se un cucciolo rimane orfano per qualche motivo, non ha quasi nessuna possibilità. Quando abbiamo avuto la conferma che si trattava di un'adozione, ho provato sentimenti contrastanti, ma soprattutto positivi. Ma è solo un altro motivo per cui questa specie è così incredibile e così affascinante e interessante. Quando ti rendi conto che là fuori forse gli orsi polari si prendono cura l'uno dell'altro, questo ti dà molta speranza. Le adozioni di orsi polari sono molto rare e insolite e non sappiamo perché avvengano. E’ uno spettacolo incredibile a cui assistere».
Il cucciolo adottato ha probabilmente maggiori probabilità di raggiungere l'età adulta. Ma anche così, gli esperti avvertono che «Il giovane orso potrebbe non sopravvivere: dei 13 casi noti nella sottopopolazione occidentale della Baia di Hudson negli ultimi cinquant'anni, solo tre orsi adottati sono sopravvissuti,
Per ora, però, la famigliila è felice e in salute. I due cuccioli sembrano sani e ben nutriti, avrebbero 10 o 11 mesi e resteranno con la madre per altri 1,5 anni. I dati di tracciamento GPS li mostrano mentre si aggirano tra i ghiacci della Baia di Hudson, come previsto.
Ma per mamma orsa e i suoi cuccioli c’è anche un pericolo globale. Come ricorda la Kutasu su Smithsonian Magazine, «Gli orsi polari trascorrono più tempo possibile camminando sul ghiaccio marino, dove possono avvicinarsi di soppiatto alle loro prede preferite, le foche. Ma con il riscaldamento globale, il ghiaccio marino si forma più tardi in autunno e si scioglie prima in primavera, il che significa che gli orsi trascorrono più tempo sulla terraferma. Si stima che l'Oceano Artico, dove cacciano tutte le 20 sottopopolazioni note di orsi polari, si stia riscaldando 4 volte più velocemente rispetto al resto del globo».
In natura resterebbero circa 26.000 orsi polari che vivono in Canada, Alaska, Russia, Groenlandia e Norvegia. Intervistato dal del Washington Post, Jon Aars del Norsk Polarinstitutt ha detto che «In Norvegia gli scienziati hanno documentato un solo caso di adozione di cuccioli. Tuttavia, altri mammiferi sono noti per accogliere cuccioli orfani, quindi il comportamento potrebbe essere più comune negli orsi polari di quanto pensino gli scienziati».