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Ambientalisti e amici della bicicletta contro la manovra finanziaria approvata dal Governo M5S-Lega

Con la legge di Bilancio «indietro di 50 anni su mobilità sostenibile e tutela centri storici»

I Comuni chiamati a consentire “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle Ztl
 |  Nuove energie

Nelle pieghe degli oltre mille commi che vanno a comporre la prima legge di Bilancio approvata dal Governo gialloverde spunta una norma, il «comma 103, che obbliga i Comuni a consentire “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle Ztl». Una scelta che ha fatto sobbalzare oltre 40 associazioni – che spaziano dalla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) a Legambiente, da Greenpeace al Kyoto club –, unite oggi in una contestazione all’esecutivo.

«Il Governo attuale, che si definisce “del cambiamento”, ha inserito una modifica pericolosa al Codice della Strada. A nostro parere – scrivono le associazioni firmatarie – questo intervento è una mostruosità che riporta indietro il Paese di almeno 50 anni, cancellando con due righe improvvisate i risultati raggiunti in decenni su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, a danno di abitanti, commercianti, turisti e monumenti, alla faccia anche della sicurezza delle persone. Immaginate piazza del Popolo a Roma o piazza del Plebiscito a Napoli, o piazza del Duomo a Milano, o via Maqueda a Palermo, percorse incessantemente da autovetture. Pensate ai centri storici medioevali di Bologna o Firenze, protetti da Ztl già a maglie troppo larghe, invasi dal traffico e parcheggio selvaggio di altre migliaia di macchine in più. È questo il cambiamento? È davvero il ritorno al passato della motorizzazione che occupa ogni spazio urbano l'unica direzione che si intende prendere per mostrare la “novità”? Dov’è finito l’impegno alla “dieta del traffico”, ossia a togliere auto dalle città per renderle di nuovo vivibili e sicure, sottoscritto da tanti candidati, compreso il vicepremier Di Maio, in campagna elettorale?».

A seguito della denuncia delle associazioni sono molte le reazioni negative emerse in molte città, e portate avanti dagli assessori di Comuni come Milano, Bologna, Torino, Roma; un tamtam che ha portato il sottosegretario ai Trasporti Dall'Orco ad una prima apertura: «La norma in manovra 2019 su accesso auto elettriche e ibride in Ztl non è del M5S. Pronti a rivederla nel primo provvedimento utile».

«Chiediamo ora al Governo – chiudono le associazioni firmatarie – di trasformare con urgenza le parole in una decisione concreta e netta: nel primo decreto utile, questa norma assurda non va modificata, ma semplicemente e integralmente cancellata, per spazzare via ogni equivoco interpretativo ed evitare di riempire le città con migliaia di macchine in più. Infatti i nostri centri storici, protetti per lo più da Ztl e solo in alcune strade e piazze da isole pedonali, vanno liberati da un eccesivo carico di auto di qualsiasi genere: non è più solo un problema di inquinamento, ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.