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Tanti visitatori agli impianti aperti al pubblico, il Green energy day è stato un successo

Soddisfazione del Coordinamento Free per com’è andato l’appuntamento di sabato: «La risposta entusiasta dei cittadini testimonia una forte domanda di conoscenza, trasparenza e verità sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica»
 |  Nuove energie

Buona la seconda, anche. Per il secondo anno consecutivo, il Green energy day ha ribadito la sua importanza come appuntamento dedicato alla divulgazione e alla sensibilizzazione sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica. L’apertura di oltre 80 impianti su tutto il territorio italiano, accessibili a cittadini e famiglie, ha ricevuto infatti un ampio consenso.

Questa formula si conferma vincente, evidenziando l’interesse e la curiosità del pubblico, oltre al potenziale di iniziative che permettono di osservare da vicino il funzionamento delle tecnologie per la generazione di energia da fonti rinnovabili e le metodologie per migliorare l’efficienza energetica. Si tratta di un progetto che non solo coinvolge attivamente, ma si propone anche come strumento strategico per accelerare la transizione energetica, consolidandosi nei territori come evento ricorrente di educazione e informazione.

L’iniziativa che si è svolta sabato scorso è unica nel panorama italiano, poiché non esistono altri progetti strutturati che aprano regolarmente gli impianti al pubblico in modo coordinato e capillare. Oltre a colmare un significativo vuoto informativo, il Green energy day favorisce l’accettazione sociale delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, sfatando timori spesso infondati riguardo al loro impatto ambientale e ai costi.

«La risposta entusiasta dei cittadini testimonia una forte domanda di conoscenza, trasparenza e verità sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica – dichiara Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento Free – Tuttavia, è inaccettabile che in alcune aree si ostacoli l’accesso a informazioni corrette attraverso media che distorcono i dati o manifestazioni contro le rinnovabili. Un caso emblematico è quello della Sardegna: nonostante la rete di contatti del Coordinamento Free sull’isola, solo due impianti hanno aderito all’iniziativa. La causa? Un clima di diffidenza generalizzata che scoraggia gli operatori dall’aprire le strutture per timore di contestazioni o disordini. Infatti, uno dei due impianti ha dovuto annullare la visita a causa dell’annuncio di una protesta».

Eppure, proprio la Sardegna potrebbe giocare un ruolo chiave nella transizione energetica. Uno studio recente finanziato dal Coordinamento Free insieme a Italia Solare e al Consorzio Italiano Biogas, realizzato dal Politecnico di Milano, Università di Cagliari e Università di Padova, dimostra che l’isola potrebbe ottenere significativi vantaggi economici e ambientali entro il 2030 grazie all’elettrificazione, all’assenza di gas naturale fossile e all’uso diffuso delle energie rinnovabili. Opporsi a questo percorso, evidenzia il Coordinamento Free significa rinunciare non solo alla sostenibilità, ma anche allo sviluppo economico e alla riduzione dei costi energetici per cittadini e imprese.

Dice Piattelli guardando a situazioni analoghe e al successo dell’iniziativa di sabato scorso: «Dobbiamo ampliare il Green energy day, renderlo ancora più diffuso e trasformarlo in un simbolo culturale della transizione energetica. Solo così potremo affrontare con successo la sfida della transizione energetica in Italia».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.