
Con auto elettriche, pompe di calore e rinnovabili -70% di importazioni di fossili e risparmi per 1,3 trilioni

Le importazioni di combustibili fossili sono aumentate di 12 volte dal 1960 e rappresentano oggi oltre un terzo della domanda di energia primaria. La dipendenza dalle importazioni di petrolio, gas e carbone è ancora ampiamente diffusa, tanto che 52 paesi importano più della metà della loro energia primaria da queste fonti. Oltre che dannosa per l’ambiente, questa strategia è controproducente dal punto di vista economico, considerando che un quarto del mondo spende oltre il 5% del Pil in importazioni annuali di combustibili fossili. Ebbene, una soluzione per lasciarci alle spalle tutto ciò c’è: nuove analisi mostrano infatti che la sostituzione delle importazioni fossili con tre leve chiave - veicoli elettrici, pompe di calore e rinnovabili - può ridurre le importazioni nette di combustibili fossili del 70%, facendo risparmiare ai Paesi importatori 1,3 trilioni di dollari a livello globale ogni anno.
L’intero quadro emerge da un’indagine realizzata da Ember con il titolo “Sicurezza energetica in un mondo insicuro”. Lo studio esamina la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili che si è creata durante la cosiddetta Pax americana e ne analizza le implicazioni nel nuovo contesto geopolitico odierno. L’analisi si basa sui dati del database World energy balance dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea).
Punto di partenza è che con il tramonto della Pax americana, il 74% della popolazione mondiale che vive in Paesi importatori di combustibili fossili si trova ad affrontare rischi crescenti per la sicurezza energetica. Dalla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti hanno dominato la geopolitica globale e il petrolio i mercati energetici. Durante questo periodo di relativa stabilità garantita dagli Stati Uniti, il mondo ha costruito una massiccia dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Ma oggi, con il commercio globale minacciato per più fattori, la forte dipendenza del mondo dalle importazioni di combustibili fossili per le forniture energetiche essenziali appare sempre più rischiosa. E quando questa settimana i governi e i leader aziendali si incontreranno al vertice della Iea sul futuro della sicurezza energetica, dovranno considerare con attenzione i rischi per la sicurezza energetica che i rispettivi Paesi si trovano ad affrontare.
Il lato positivo della situazione è rappresentato dal fatto, evidenziato dall’analisi di Ember, che se è vero che 52 paesi importano più della metà della loro energia da combustibili fossili (e il caso dell’Italia è emblematico, detenendo nel 2022 il poco invidiabile dato del 77% per quanto riguarda le importazioni nette di combustibili fossili come quota della domanda di energia primaria) e se è vero che il 37% dell’energia primaria viene importata, è anche vero che l’elettrificazione può far risparmiare il 70% delle importazioni. Si legge nello studio: «Esiste una nuova strada per la sicurezza energetica. Una strategia elettrotecnica su due fronti: spostare la produzione di elettricità verso le fonti rinnovabili e orientare l'uso dell'energia verso l'elettricità. Sostituire i combustibili fossili importati utilizzando tre leve chiave - veicoli elettrici, pompe di calore e fonti rinnovabili - può ridurre le importazioni nette di combustibili fossili del 70%, con un risparmio globale di 1.300 miliardi di dollari all'anno. L'impatto maggiore deriva dalla sostituzione di tutto il petrolio importato per il trasporto su strada a livello globale con veicoli elettrici (33%). La sostituzione di tutti i combustibili fossili importati nella produzione di energia elettrica a livello globale con l'energia eolica e solare consente di risparmiare il 23%. Le pompe di calore che sostituiscono tutti i combustibili fossili importati utilizzati per il riscaldamento degli edifici a livello mondiale aggiungono il 14%. Insieme, aprono una strada più rapida ed economica verso l'indipendenza energetica».
Tra l’altro, viene sottolineato nell’indagine, l’opportunità offerta dall’elettrotech è accessibile da parte di qualsiasi Paese. Dove i combustibili fossili sono geograficamente concentrati, infatti, le energie rinnovabili sono ampiamente disponibili e abbondanti. Il 92% della popolazione mondiale ha il potenziale per soddisfare più di dieci volte il proprio fabbisogno energetico con le fonti rinnovabili, si legge nello studio. Il potenziale globale di energia solare ed eolica è pari a quasi 100 volte l'attuale domanda energetica mondiale e a 120 volte la produzione totale di combustibili fossili.
