
Atlas of the new world, sguardi sul futuro

I pesci proiettati sulle isole Maldive, le prime a scomparire quando si alzerà il livello delle acque. Girasoli e campi fioriti che si sovrappongono ai ghiacciai, di cui ormai è rimasto il solo ricordo. Gli incendi che addobbano, digitalmente, le roulotte californiane di chi la casa l'ha già persa, proprio per colpa del fuoco. Queste sono solo alcune delle immagini che raccontano e sintetizzano il progetto itinerante Atlas Of The New World (tr. L'atlante del nuovo mondo), libro fotografico realizzato da Edoardo Delille e Giulia Piermartiri. Toscano lui e marchigiana lei, danno vita al progetto nel 2019, aggiungendo ogni anno un nuovo capitolo a questo ideale bignami della coscienza collettiva (e della sua mancanza): le isole Maldive, il Monte Bianco, la California, il Mozambico, la Cina e infine la Russia. Sei capitoli che sono diventati un libro, fuori ora per L'Artiere editore, appena presentato durante l'ultima edizione del festival di fotografia internazionale Cortona On The Move.
Il progetto, prodotto da at - che fin da subito ha creduto e investito nella visione dei due fotografi - si è appena arricchito di un ideale nuovo capitolo dedicato a Livorno che troverà spazio nella futura comunicazione del vettore regionale.
Un'estetica dal doppio impatto
'Con Edoardo – afferma Piermatiri - di solito lavoriamo a progetti di attualità, raccontiamo questo tipo di storie. Ma nel 2019, quando abbiamo deciso di iniziare questo lavoro sul tema dei cambiamenti climatici, ci siamo messi davanti a questa sfida di provare a mettere lo spettatore, che spesso è ormai assopito dalle immagini che tutti i giorni riceve dai media, davanti ad un'immagine ancora più forte, ovvero l'immagine del futuro che lo aspetterà, nel breve periodo, più che nel lungo. Quindi abbiamo cercato di provare a immaginare come potessimo fare per raccontare questi scenari e abbiamo deciso di usare questa tecnica particolare di proiettare l'immagine di quello che sarà, una sorta di flash dal futuro, sulla vita reale, che poi abbiamo fotografato in giro per il mondo.' Il risultato finale è un connubio di bellezza e paranoia, magnetismo e apocalisse, con immagini curiose e accattivanti, dai colori super saturi, che conquistano lo spettatore col loro impatto visivo, svelando solo in un secondo momento un più profondo livello di lettura. Proprio per questo motivo, le foto del progetto Atlas non trovano spazio solo nelle gallerie d'arte, ma anche – per volontà dei due fotografi – in contesti pubblici, al fine di massimizzarne l'impatto sullo spettatore.
'Le nostre immagini – spiega Delille – hanno un'estetica che intriga e che allo stesso tempo nasconde quello che dovremmo evitare, in termini di comportamenti. Proprio per questo motivo, e questa è una delle cose di cui andiamo più orgogliosi, il nostro lavoro piace moltissimo ai bambini, lo capiscono, e credo che proprio questo sia l'elemento vincente del nostro progetto, ovvero la forza, la semplicità e la chiarezza di quello che vogliamo dire, che lo rendono comprensibile da chiunque. Compresi i bambini che, con quegli scenari, dovranno fare i conti.'
La collaborazione con at
Atlas of the new world è figlio della volontà e della sensibilità dei due fotografi ma anche di una rigorosa ricerca scientifica, condotta dal climatologo del CNR Giulio Betti, che ha realizzato delle proiezioni basate sul rilevamento dell'innalzamento della temperatura degli ultimi anni. La partnership con at nasce da una visione comune, quella della salvaguardia dell'ambiente unita ad una voglia di raccontare il trasporto pubblico in maniera differente, senza pubblicizzare l'autobus in sé, ma mettendo i suoi abbonati e la sua comunità di fronte alle conseguenze benefiche del suo utilizzo, nella speranza che gli scenari apocalittici immaginati oggi non diventino la realtà di domani.
Gallery fotografica
