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Tramvia a Firenze: con 39 milioni di passeggeri è boom di utilizzo, -105mila tonnellate di CO2 annue grazie alla T1

I dati raccolti nel report di Legambiente: nel 2024 +11,8% di persone hanno usato il trasporto su rotaie urbano, e ora il capoluogo toscano amplierà la sua rete di 12,2 Km con i fondi Pnrr
 |  Trasporti e infrastrutture

Se l’Italia sta vivendo una «nuova primavera delle tramvie» che si spera accorci il divario che separa il nostro Paese dal resto dell’Ue, Firenze è un po’ il fiore all’occhiello che non ha granché da invidiare alle altre città europee. È vero che il ritardo infrastrutturale italiano resta significativo rispetto agli altri Stati comunitari, e che la legge di Bilancio 2024, per la prima volta dal 2017, non ha previsto fondi per il trasporto rapido di massa, con il rischio di arrestare lo slancio positivo avviato grazie ai fondi Pnrr. Ma il capoluogo toscano si sta segnalando sempre di più come una città che punta molto sull’espansione di nuove linee: a Firenze il 2024 ha registrato un boom d'utilizzo del tram, con passeggeri che hanno raggiunto oltre i 39 milioni (+ 11,8% rispetto al 2023).

Sull’onda della grande spinta alla nuova stagione dei tram in Italia che è arrivata con i fondi del Pnrr assegnati nel 2021, grazie ai quali numerose città hanno iniziato a realizzare, consolidare o estendere la propria rete tranviaria, Firenze amplierà la sua rete di 12,2 km grazie proprio all’opportunità del Pnrr (con ulteriori linee in progettazione). Si tratta di numeri che testimoniano non solo il successo del tram come alternativa ai mezzi privati, ma anche la crescente fiducia della cittadinanza verso un sistema di trasporto urbano più sostenibile e funzionale. 
I benefici a livello ambientale vengono sottolineati nel report di Legambiente, facendo una semplice stima a partire dalla CO2 evitata a Firenze con la T1: circa 5.000 tonnellate annue su 12 km e si può parlare di almeno 105mila tonnellate di CO2 annue, pari all’1% delle emissioni del settore dei trasporti in Italia.

«L’esperienza della tramvia di Firenze si conferma molto positiva: si tratta di un mezzo che combina affidabilità, efficienza trasportistica, sostenibilità ambientale ed accessibilità,  oltre a costituire una straordinaria occasione per riqualificare intere aree delle nostre città, ripensando la distribuzione dello spazio urbano a favore della mobilità attiva e della sicurezza stradale», dichiara Lorenzo Cecchi, responsabile Mobilità sostenibile di Legambiente Toscana. «Il successo dei dati sul numero di passeggeri è destinato a rinforzarsi con un’ulteriore importante crescita, man mano che si andrà a completare il mosaico della rete tramviaria della città e dell’area metropolitana, allargando il bacino di utenza; particolarmente strategica è anche la funzione di collegamento con i comuni vicini, come Scandicci, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli.  Il trasporto pubblico efficiente e capillare è uno dei tasselli cruciali per la trasformazione della mobilità urbana, che rappresenta un’urgenza sia in ottica di decarbonizzazione, che di tutela della salute collettiva e del diritto alla mobilità».

«Le tramvie migliorano le città e le amministrazioni progettano nuove reti con cui aumentare la qualità della vita dei cittadini – commenta Roberto Scacchi, responsabile mobilità di Legambiente – sarebbe sconsiderato stoppare i fondi per il trasporto rapido di massa come abbiamo visto nell’ultima Legge di Bilancio. Economicità, tempistica realizzativa contenuta ed efficacia, fanno dei tram uno dei migliori mezzi per aumentare la forza del trasporto pubblico e contribuire ad abbattere le emissioni generate dalla mobilità privata. Guardando alle esperienze di città come Firenze e Padova, dopo un'iniziale resistenza, i cittadini non solo accettano ma apprezzano il tram, riconoscendone i benefici in termini di mobilità, qualità dell'aria e rivalutazione degli spazi urbani».

Redazione Greenreport

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