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In compenso il Governo va avanti col ponte sullo Stretto di Messina

Istat, gli obiettivi del Pnrr sul trasporto pubblico locale sono ancora lontanissimi

Lo sviluppo delle principali reti a impianti fissi del trasporto pubblico locale (tram, filobus e metropolitana) resta sostanzialmente invariata
 |  Trasporti e infrastrutture

Circa un terzo della popolazione italiana risiede nei Comuni capoluogo, dove la concentrazione delle attività antropiche genera elevate pressioni sull’ambiente. Proprio per questo, le città sono laboratori della sostenibilità, dove le amministrazioni locali sono chiamate a sviluppare e mettere in atto strategie di risposta e innovazioni per il contenimento degli impatti ambientali e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L’Istat propone una panoramica dei risultati dell’indagine Dati ambientali nelle città, riferiti ai 109 Comuni capoluogo di provincia o città metropolitana per l’anno 2023.

Infrastrutture del trasporto pubblico locale: ancora lontani gli obiettivi del PNRR

Lo sviluppo delle principali reti a impianti fissi del trasporto pubblico locale (tram, filobus e metropolitana) segna il passo nel 2023. L’estensione complessiva delle reti in esercizio resta sostanzialmente invariata per il tram (362,5 km, +0,2% rispetto all’anno precedente) e la metropolitana (197,8 km, +0,4%), mentre si riduce, per il secondo anno consecutivo, per il filobus (298 km, -3,2%). Al potenziamento di queste infrastrutture è dedicato l’Investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per lo “sviluppo del trasporto rapido di massa”, che prevede la realizzazione di 11 km di metropolitane, 85 km di tranvie e 120 km di filovie entro il 2026. In media, nei Comuni capoluogo, si contano 9,3 km di tramvie per 100 kmq di superficie urbanizzata (30,2 nel Nord-ovest), 7,7 km di filovie (14,1 nel Nord-est) e 5,1 km di metropolitana (14,8 nel Nord-ovest). Tra i capoluoghi metropolitani, dove si concentra oltre l’80% di queste infrastrutture, la densità sale a 22,9 km/100 kmq per il tram, 12,8 per il filobus e 12,2 per la metropolitana. I valori più elevati si registrano a Milano per le reti di tram e metropolitana (105,5 e 53,3 km/100 kmq, rispettivamente) e a Cagliari per la rete filoviaria (94,5 km/100 kmq).

Piani urbani di mobilità sostenibile in tutti i capoluoghi metropolitani

Alla fine del 2023, i capoluoghi dotati di un Piano urbano di mobilità sostenibile (Pums) sono 76 (+6 rispetto all’anno precedente), tra cui 41 dei 43 con più di 100mila abitanti, tenuti ad adottare questo strumento, e tutti i 14 capoluoghi metropolitani. Tra questi, Roma, Palermo e Messina hanno un Pums comunale; Genova, Venezia, Bologna, Firenze e Catania un Pums della città metropolitana e Torino, Milano, Napoli, Bari, Reggio di Calabria e Cagliari entrambi. In termini di popolazione residente, la quota dei capoluoghi con almeno un Pums adottato o approvato è dell’89,7%, distribuita uniformemente sul territorio (89,6% nel Nord, 94,7% nel Centro, 84,9% nel Mezzogiorno). Tra i Pums vigenti nei Comuni capoluogo, prevalgono largamente quelli circoscritti al solo territorio comunale (64, contro 18 piani intercomunali o di area vasta). Tra i 33 capoluoghi privi del Pums, soltanto 19 hanno il Piano urbano del traffico (Put), strumento dalla portata più limitata ma obbligatorio in tutti i capoluoghi, con un orizzonte temporale di due anni. In tutto, i capoluoghi dotati di Put sono circa due terzi del totale, ma nella maggior parte dei casi (55 su 74) lo strumento vigente può ritenersi obsoleto, essendo stato adottato, approvato o aggiornato prima del 2021.

Piste ciclabili in crescita da più di vent’anni ma ancora carenti nel Mezzogiorno

Nell’insieme dei Comuni capoluogo, l’estensione complessiva delle piste ciclabili raggiunge nel 2023 i 5.758,9 km (+6,4% rispetto all’anno precedente). Dal 2000, primo anno della serie storica, la rete è in continua crescita (in media, del 7,5% l’anno). La densità media è di 29,7 km per 100 kmq di superficie territoriale (45,4 nei capoluoghi metropolitani) e più di due capoluoghi su tre hanno almeno 10 km di piste ciclabili. La dotazione, tuttavia, resta fortemente concentrata nel Nord (69,9 km/100 kmq, contro i 19,2 del Centro e i 7 del Mezzogiorno), con i valori più elevati a Bergamo e Padova (oltre 200 km/100 kmq).

Bus a basse emissioni in aumento, continua la crescita di elettrici e ibridi

Quasi il 60% dell’offerta di Tpl disponibile nei capoluoghi (e più del 90% fuori dalle città metropolitane) è fornita da servizi di autobus. La composizione del parco circolante per tipo di alimentazione e per classe di emissioni, pertanto, ha un impatto significativo sulla sostenibilità della mobilità urbana. Nel 2023, la quota di autobus a basse emissioni (elettrici/ibridi o alimentati a gas) si attesta al 41% del totale, in aumento di 4,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente e di 11,2 punti dal 2018. La crescita delle alimentazioni alternative al gasolio è trainata dalla componente dei veicoli elettrici e ibridi (+55,6%), che rappresentano il 12,7% degli autobus in esercizio nei Comuni capoluogo. La componente degli autobus alimentati a metano o GPL resta comunque più rilevante (28,3% del totale, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente). Gli autobus a gas sono più diffusi nel Nord-est (46%) e nel Centro (35,6%), mentre quelli elettrici e ibridi si concentrano nel Nord-ovest (22,3%). La quota complessiva di veicoli a basse emissioni raggiunge il 58,3% nelle città del Nord-est, ma resta nettamente inferiore alla media nel Nord-ovest (36,4%) e nel Mezzogiorno (31%). Il valore medio dei capoluoghi metropolitani, inoltre, è sensibilmente inferiore a quello degli altri capoluoghi (38,7% contro 44%). Fra le grandi città, tuttavia, la quota di autobus a basse emissioni è molto variabile: supera i due terzi a Bologna e Catania e il 50% a Bari e Venezia, mentre è nulla a Reggio di Calabria e molto inferiore alla media dei Comuni capoluogo a Genova, Firenze, Napoli, Palermo, Messina e Cagliari.

Oltre la metà degli autobus in esercizio sono Euro 6 o a emissioni zero

Nel 2023 il numero complessivo degli autobus utilizzati per il Tpl nei Comuni capoluogo cresce del 2,5% (ma soltanto dello 0,6% nelle città del Nord, a fronte di un incremento del 4,2% nel Centro e del 5,1% nel Mezzogiorno). In particolare, aumentano del 12,7% i veicoli conformi allo standard più avanzato (Euro 6, in vigore dal 2013) o a emissioni zero, mentre diminuiscono dell’1,3% i veicoli Euro 5 (lo standard vigente dal 2008 al 2012) e del 24,9% i veicoli più obsoleti (Euro 4 o precedenti). Negli ultimi anni, anche grazie agli investimenti del PNRR, il rinnovamento del parco circolante ha conosciuto una positiva accelerazione: la quota degli autobus Euro 6 o a emissioni zero è più che raddoppiata negli ultimi cinque anni, passando dal 24,4% del 2018 al 55,3% nell’insieme dei Comuni capoluogo, e dal 12,2 al 54,4% nelle città del Mezzogiorno, che hanno così recuperato un loro storico ritardo. Resta ancora elevata, tuttavia, la quota di autobus Euro 5, immatricolati da più di 10 anni (29,4%), ed è ancora in circolazione un consistente residuo di veicoli Euro 4 o delle classi precedenti, immatricolati da più di 15 anni (15,4%).

Si stabilizza l’offerta di Tpl, prosegue la ripresa della domanda

Nel 2023 il valore medio dell’offerta complessiva dei servizi di Tpl è di 4.623 posti-km per abitante, in lieve calo rispetto all’anno precedente (-1,5%). Dopo il biennio 2020-21, con la crisi pandemica e il successivo recupero, l’offerta di Tpl si è stabilizzata, riportandosi al livello del 2019. Tuttavia, mentre nelle città del Nord la variazione rispetto all’anno precedente è in linea con quella media (-1,8%), nelle città del Centro si registra una flessione più marcata (-4,2%) e in quelle del Mezzogiorno, all’opposto, un incremento del 5,4%. Nonostante ciò il divario territoriale dell’offerta resta molto ampio (5.976 posti-km/ab. nelle città del Nord e 5.170 in quelle del Centro, contro i 2.085 delle città del Mezzogiorno). Milano si conferma la città con l’offerta più alta di Tpl (16.310 posti-km/ab.), seguita da Venezia (10.522), Roma (7.213) e Firenze (7.055), tutte sopra la media dei capoluoghi metropolitani (6.695). Tra gli altri capoluoghi, i valori più elevati si rilevano a Brescia e Trieste (6.519 e 6.205 posti-km/ab., rispettivamente). Se l’offerta dei servizi di Tpl aveva superato già nel 2022 l’impatto della pandemia, nel 2023 la domanda è ancora in fase di recupero e registra per il secondo anno consecutivo una crescita molto sostenuta (+16,5%), riportandosi in prossimità del livello pre-pandemico (170 passeggeri per abitante nell’insieme dei Comuni capoluogo, contro i 192 del 2019). Il valore medio sale a 256,7 passeggeri/ab. nei 14 Comuni capoluogo di Città metropolitana, contro i 73,6 degli altri Comuni capoluogo, attestandosi in entrambi i gruppi intorno al 90% del valore registrato nel 2019. La dinamica è sostanzialmente omogenea anche sul piano territoriale, dove si rileva uno squilibrio ancora maggiore di quello osservato nella distribuzione dell’offerta (240,1 passeggeri/ab. nelle città del Nord e 182,7 in quelle del Centro, contro i 53,5 delle città del Mezzogiorno).

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.