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Giannutri: con la campagna di riqualificazione del Parco, primo passo verso la bonifica dei fondali

Rimossa una rete fantasma nella zona protetta dell’isola, ma serve il supporto del Ministero per un piano di bonifica completo
 |  Toscana

Legambiente Arcipelago Toscano esprime grande soddisfazione e si complimenta per la campagna di monitoraggio e rimozione delle attrezzature da pesca abbandonate nei fondali dell’Isola di Giannutri, promossa dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano con il coordinamento del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno, tramite la Sezione Operativa Navale di Porto Santo Stefano, guidata dal Comandante Salvatore Masucci. Un intervento che fa seguito alla recente denuncia di Legambiente e che ha interessato il tratto di mare protetto integralmente (zona 1) compreso tra Punta Secca e Punta S. Francesco. Sono stati così rimossi 100 metri di rete da pesca.

Purtroppo la rete rimossa è solo una di quelle segnalate nel nostro comunicato e quella oggetto principale della nostra denuncia giace ancora nei fondali della zona 1 davanti la Villa Romana. Purtroppo non è la sola perché ce ne sono altre presenti nei fondali dei Grottoni, sempre in zona 1. Ancora ieri pomeriggio a Legambiente è stato segnalato un gommone – probabilmente un tender di uno yacht ancorato allo Spalmatoio - che pescava a traina proprio sotto il faro ai Grottoni, in piena zona 1.

L’intervento di rimozione della rete fantasma, che ha visto il coordinamento operativo in mare delle attività di recupero del comandante do Isla Negra, Moreno Soldi, può quindi, essere considerata un primo passo verso la riqualificazione dei fondali dell’isola di Giannutri, Infatti, ci sarebbe bisogno di una vera e propria bonifica di tutti i fondali dell’isola. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, però, non ha le forze e i mezzi per potere intraprendere da solo una tale grande operazione. Per questo chiediamo l’intervento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica affinché attivi tutte le risorse e i mezzi necessari per mettere in atto la rimozione delle reti fantasma e dei bracconieri, mettendo allo stesso tempo in campo, insieme al Corpo delle Capitanerie di Porto, una quotidiana attività di sorveglianza per debellare una volta per tutte la pesca di frodo nel mare affidato al Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

Al ministro Gilberto Ministro Pichetto Fratin chiediamo se considera normale che a Giannutri (e non solo) la pesca illegale la faccia da padrone distruggendo la biodiversità marina dell’isola, biodiversità che il nostro Paese, attraverso l’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e la futura istituzione dell’Area Marina Protetta (a proposito dopo 43 anni cosa si sta ancora aspettando?), si è impegnato a proteggere.

Legambiente Arcipelago Toscano

È la più importante e diffusa associazione ambientalista delle isole toscane e - fondata nel 1983 - uno dei circoli più vecchi e conosciuti del Cigno Verde in Italia. E’ stata protagonista – anche nel durissimo confronto con gli antiparco- dell’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è l’Associazione che più vigila sulla politica urbanistica e amministrativa delle Isole. Legambiente Arcipelago Toscano organizza trekking e feste che hanno al centro la biodiversità e la difesa del territorio, gestisce l’Aula VerdeBlu della Zona umida di Mola e il Santuario delle farfalle Ornella Casnati e con i suoi volontari che cerca per tutta l’estate cercano le tracce di nidificazione delle tartarughe marine.