Skip to main content

Dalla Regione 15 mln di euro per le bonifiche keu a Pontedera, in 7 mesi la conclusione del cantiere

«I monitoraggi svolti non hanno rilevato anomalie di potenziale contaminazione, ma al completamento della rimozione dei rifiuti sarà attivato un controllo ambientale del sito»
 |  Toscana

Mentre il processo per l’inquinamento da keu in Toscana continua il suo corso, ieri è iniziata la rimozione dei relativi materiali lasciati sull'area che era dedicata alla lavorazione di rifiuti e che, invece, si è dimostrata essere una discarica incontrollata con potenziali rischi di rilascio di sostanze pericolose nell'ambiente: un’operazione da 15 milioni di euro, con risorse stanziate (tramite bando) interamente dalla Regione Toscana, per un cantiere che è previsto in conclusione tra 7 mesi.

«Rispetto alla tutela delle matrici ambientali del sito, i monitoraggi svolti – dichiarano dalla Giunta regionale – non hanno rilevato anomalie di potenziale contaminazione, ma al completamento della rimozione dei rifiuti sarà attivato un controllo ambientale del sito per valutare se la presenza del rifiuto ha generato potenziali rischi per l'ambiente, al fine di restituire al territorio un sito con tutte le condizioni di tutela per essere riconsegnato alla comunità per gli usi legittimi programmati».

Le indagini ipotizzano un illecito traffico e smaltimento di rifiuti provenienti dal comprensorio del cuoio di Santa Croce sull’Arno: circa 8mila tonnellate (contenenti cromo3) destinate quali inerti nel riempimento di nuove infrastrutture come il V lotto della SR 429 Empolese-Valdelsa, l’aeroporto militare di Pisa (poi bonificato), in un terreno di recupero ambientale a Massarosa, nella zona del Green Park a Pontedera e nella Strada Provinciale 26, nel territorio comunale di Montaione. Una vicenda ancora oscura, nella quale però confortano in parte i risultati di due anni di monitoraggi continui condotti da parte dell’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, in base ai quali le acque sotterranee e superficiali analizzate presentano sempre valori inferiori alle soglie di contaminazione; meno omogenea la situazione dei terreni.

È utile ricordare che il keu, prima di diventare il grande protagonista dell’ennesima inchiesta toscana sui rifiuti, aveva un’accezione tutt’altro che negativa. Il keu rappresenta infatti le ceneri derivanti dai processi di essiccazione dei fanghi di depurazione del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno che, dopo miscelazione con carbonato di calcio, risulta impiegabile per la produzione di granulati inerti per l’edilizia e conglomerati bituminosi per asfalti; dunque un’operazione pienamente sostenibile, nel rispetto dei principi dell’economia circolare;  oggetto dell’inchiesta keu non è dunque il recupero in sé di queste ceneri, ma il presunto inquinamento che deriva dall’effettivo rispetto o meno dei limiti nelle concentrazioni di inquinanti all’interno di questi materiali, soprattutto dopo le operazioni di miscelazione. Tant’è che Arpat e Università di Pisa, dopo l’avvio dell’inchiesta, hanno messo in campo nuovi progetti di ricerca (si veda qui e qui) per re-inserire il keu in processi virtuosi di economia circolare.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.