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Dall’acqua ai trasporti al verde urbano: le proposte di Legambiente Toscana ai candidati del 12 e 13 ottobre

In vista delle elezioni regionali, il Cigno verde lancia quello che Fausto Ferruzza definisce «un contributo costruttivo»: «Dalla rivoluzione gentile delle rinnovabili al no alle grandi opere come l’aeroporto, dall’agroecologia alla promozione della mobilità sostenibile, dal miglioramento della matrice acqua alla salvaguardia della biodiversità»
 |  Toscana

Acqua, ambiente e lavoro, mobilità e trasporti, città e territori più resilienti, un nuovo modello energetico, agroecologia, verde urbano, economia circolare e bonifiche, lotta alle ecomafie: Legambiente Toscana lancia le sue proposte ai candidati e alle candidate alle regionali che si terranno il 12 e 13 ottobre. «La Toscana è da sempre terra di pace, di diritti e di opportunità», si legge nel documento appena presentato, «per questo pensiamo che, in un contesto globale sempre più cupo e distopico, sia necessario e lecito pretendere di più dalle nostre Istituzioni Regionali nelle politiche di decarbonizzazione e conversione ecologica». Spiega così il senso dell’iniziativa Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana: «Ci rivolgiamo a tutte le candidate e a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali; il nostro vuole essere un contributo costruttivo per orientare un dibattito e una campagna che finora poco hanno toccato i temi che ci sono più cari: conversione ecologica e politiche attive di decarbonizzazione. Il nostro breve documento, che non ha alcuna pretesa di essere esaustivo, tocca quelle che consideriamo le nostre priorità, dalla rivoluzione gentile delle rinnovabili al no alle grandi opere come l’aeroporto, dall’agro/ecologia alla promozione della mobilità sostenibile, dal miglioramento della matrice acqua alla salvaguardia della biodiversità, sia in ambito rurale che urbano. Insomma, una vera e propria bussola verde che traguarda il 2030».

Il documento, presentato durante la conferenza stampa “Scenario 2030” e consultabile integralmente nel link in fondo all'articolo è organizzato in 10 paragrafi centrati su specifici temi. Nel primo, dedicato alle «acque» si trattano questioni riguardanti Pfas e microplastiche, si sottolinea che «in agricoltura è necessario pensare a una rapida riconversione verso colture meno idroesigenti» e che è necessario affrontare la criticità relativa agli scolmatori di piena delle fognature, migliorare l’efficienza dei depuratori esistenti, riutilizzare le acque reflue anche nel settore agricolo, migliorare la qualità delle acque del «che vogliamo diventino sempre più competitive con le minerali». Nel secondo paragrafo si parla di «qualità del lavoro» e della necessità di creare nuovo lavoro e di una riconversione produttiva, tecnologica ed energetica, sottolineando tra l’altro: «La Toscana non può e non potrà adagiarsi sulle rendite di posizione che le derivano dall’overtourism delle sue città d’arte ma dovrà, invece, far di tutto per recuperare la sua straordinaria vocazione manifatturiera». Nel paragrafo trasporti si sottolinea che «la rete delle ciclovie regionali deve diventare sempre più estesa e continua», e poi: «Noi chiediamo più mobilità sostenibile e non “grandi opere” anacronistiche, come il nuovo aeroporto di Peretola o gli “Assi Viari” di Lucca. La priorità deve essere quella di un trasporto pubblico efficiente, conveniente e capillare, che risulti vantaggioso rispetto al mezzo privato».

Nel documento di Legambiente Toscana si fa riferimento agli eventi meteo estremi che hanno colpito la regione e tra le altre cose si evidenzia che bisogna «porre più attenzione al deterioramento dei cicli idrici, indotto dalle gravi alterazioni dei rapporti tra precipitazioni, deflussi ed evapotraspirazione delle piante» e anche che «è necessario ridurre l’impermeabilizzazione, arrestando il consumo di suolo e ampliando invece infrastrutture verdi e corridoi ecologici». Si sottolinea anche la necessità di un piano di decarbonizzazione per la regione soprattutto favorendo e accompagnando la «rivoluzione gentile» delle fonti rinnovabili.

Un intero paragrafo è dedicato ad «agroecologia, biodiversità e aree protette» (la regione vede solo il 9% di territorio protetto) e uno al «verde urbano»: «La scommessa è far entrare (ripristinare) la natura in città». Per quanto riguarda il capitolo economia circolare, Legambiente Toscana segnala che «con la nuova legislatura andranno affrontati alcuni dei limiti che la prima fase di attuazione del Prec ha palesato: molte delle “manifestazioni di interesse” avanzate da gestori pubblici e imprese private, infatti, sono naufragate ancor prima di partire, soprattutto quelle che puntavano alla chiusura del ciclo per le frazioni non compiutamente riciclabili, come ad esempio gli impianti “di riciclo chimico”».

L’ultimo paragrafo, non per ordine di importanza, è dedicato alle ecomafie. «Nell’ultimo quinquennio (2020/2025) stiamo assistendo a un preoccupante aumento degli ecoreati registrati in Toscana. La soglia psicologica dei 2.000 all’anno è stata ampiamente infranta e l’ultimo dato disponibile (2024) ci consegna la cifra record di 2.587 infrazioni, tra penali e amministrative». Quello che chiede Legambiente Toscana alle candidate e ai candidati alle prossime elezioni regionali è «più attenzione nelle attività istituzionali di deterrenza» e poi anche «più trasparenza e più partecipazione».

 

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Redazione Greenreport

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