
Casa e pace per tutti: come un nuovo modello energetico può portare a una società più giusta

Arrivano finalmente dalla Commissione europea indicazioni più precise per dare piena attuazione alla direttiva sul rendimento energetico degli edifici (Epbd). Una direttiva strategica perché contribuirà a rafforzare l'indipendenza energetica, ridurre le bollette e le esigenze d’investimento sulla rete elettrica. Aiuterà inoltre l'Ue a raggiungere l'obiettivo di efficienza energetica riducendo il consumo di energia dell'11,7% entro il 2030 e favorendo l'introduzione delle energie rinnovabili negli edifici. La sua implementazione poi dovrebbe finalmente dare stabilità e rilanciare il settore delle costruzioni, favorendo investimenti senza consumare nuovo suolo.
Non solo: il tema energetico appare ormai esiziale per l’Ue e noi lo abbiamo drammaticamente imparato con la sporca guerra di Putin. Ci siamo ritrovati completamente dipendenti dal gas di un dittatore che ha avuto gioco facile a ricattare il Vecchio continente. Per questo quando si parla di efficienza energetica delle abitazioni bisognerebbe sottolineare con forza che le politiche che vanno in questa direzione sono innanzitutto politiche di welfare diffuso, giustizia sociale e pace globale. Sì, e in ultima istanza politiche ambientali.
Come ci ha recentemente ricordato un articolo di Luca Aterini, i risultati del sondaggio Eurobarometro condotto per conto della Commissione Ue fanno emergere come per oltre la metà (51%) dei cittadini europei che abita in città la “mancanza di alloggi a prezzi accessibili” è il problema più grave e urgente da affrontare, ancora prima della disoccupazione (33%), della carenza di servizi pubblici di qualità (32%) e della povertà (32%). Quasi nove intervistati su dieci (88%) pensano che la loro città potrebbe trarre vantaggio dalla ristrutturazione degli alloggi esistenti per ridurre le bollette energetiche, costruendo nuovi alloggi a prezzi accessibili (83%) e controllando i prezzi degli affitti (82%).
«Più della metà del consumo di gas in Europa avviene negli edifici, che sono responsabili di circa il 40% del consumo di energia e delle emissioni – argomenta nel merito il commissario Ue per l’Energia e l’edilizia abitativa, Dan Jørgensen – Migliorare le prestazioni energetiche dei nostri edifici è un bene per il clima ed è un bene per i nostri cittadini. Una casa più efficiente significa bollette energetiche più basse e una migliore qualità della vita. Le misure che adottiamo aiuteranno gli Stati membri ad attuare il percorso che abbiamo scelto insieme per rendere il settore europeo degli edifici decarbonizzato e più competitivo».
Verrebbe da dire che la pace e la giustizia iniziano nel nostro tinello con l’efficienza energetica che ci dà la possibilità di incrociare i bisogni individuali (più case accessibili e meno bollette) con gli interessi generali (meno emissioni inquinanti e più pace). Per tutti e tutte.
