
La Torre di Marciana Marina dopo il fulmine e i ritardi: le proposte di Legambiente

Il fulmine che ha colpito la Torre simbolo di Marciana Marina, danneggiandola all’esterno e all’interno, potrebbe alla fine rivelarsi l’elemento che è riuscito a portare alla luce una situazione confusa e che è stata affrontata con opacità dalla precedente amministrazione di centro-destra. Infatti, sono finalmente emerse alcune novità che possono costituire punti fermi nella discussione sulla Torre di Marciana Marina:
1, La Torre è oggi di diritto (per effetto della sentenza 2005 della Corte d’Appello di Firenze) e di fatto (per la presa di possesso del Demanio Statale) un monumento dello Stato di pubblica proprietà. Ed è positivo che l’ex sindaco, oggi a capo dell’opposizione solleciti la nuova Amministrazione insediatasi da 6 mesi a fare quel che non è riuscito fare lui negli ultimi 10 anni, Così come è positivo scoprire che, dopo aver respinto in Consiglio le proposte della minoranza consiliare di sinistra e condivise da Legambiente, la passata Giunta , pur non convocando mai la Commissione consiliare nominata per far si che il Comune potesse chiedere l’affidamento della gestione della torre in base all’art 5 del Codice dei beni ambientali, abbia utilizzato quella proposta ufficialmente respinta per chiedere al Demanio l’affidamento nei termini che noi e l’ex minoranza proponevamo. Affidamento che è stato approvato e che ha consentito al Comune di portare avanti un progetto (o meglio un abbozzo) che però sembra essere misteriosamente scomparso.
- La sovrintendenza si è dichiarata molto soddisfatta della disponibilità pubblica della Torre e disponibile a studiarne l’utilizzo con gli amministratori locali. Le sentenze del Tribunale e, soprattutto, il pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione hanno stabilito che la Torre di Marciana Marina è un monumento storico di proprietà del demanio statale e quindi inalienabile per disposizione del Codice Civile. E’ per questo che il contratto di (s)vendita del 1954 è stato annullato e che la Torre non potrà essere venduta a privati o messa all’asta, nemmeno dal Demanio, come ha invece cercato di far credere qualche ex amministratore.
- Il comune è attualmente il gestore della torre, ma l’affidamento è sempre stato dato con provvedimenti temporanei rinnovati di volta in volta. L’ultimo affidamento scade a febbraio e bisogna fare richiesta motivata per rinnovarlo,dicendo che la nuova amministrazione sta elaborando un nuovo progetto. Serve quindi un progetto definitivo che le passate amministrazioni non sono state in grado di approvare e che il Consiglio Comunale aveva affidato ad una specifica commissione speciale mai convocata. Alla luce dei nuovi avvenimenti è dunque opportuno che l’Amministrazione Allori provveda, dopo aver esperito i colloqui in corso col Demanio, a convocare al più presto una Commissione consiliare speciale che potrà mettere all’ordine del giorno alcune questioni fondamentali:
Ricerca supportata dall’Ufficio Tecnico comunale relativa alla destinazione delle aree adiacenti al monumento, alla loro proprietà e agli interventi edilizi che sono stati finora eseguiti per valutare la possibilità di acquisire al demanio comunale tali strutture, anche attraverso trattative private. Riteniamo che il “progetto” presentato dalla passata Amministrazione sia inaccettabile per il modo con cui è stato affidato e gestito, prima ancora che per i suoi contenuti discutibili, ma ha avuto il merito di far emergere una situazione della Torre denunciata per prima da Legambiente: alla base della Torre c’è attualmente un edificio privato realizzato in forza di un contratto che al pari di quello della vendita della Torre potrebbe essere e annullato. Nella relazione del progetto “Centauro” c’era anche una valutazione dei danni arrecati alla Torre per opere non autorizzate quantificato in 350.000 euro. In caso di un eventuale accordo, l’Amministrazione comunale dovrebbe chiedere una cessione dell’appartamento in cambio della rinuncia del Comune a richiedere i danni per le eventuali opere abusive e a intraprendere una azione legale per l’annullamento del contratto
Occorre dare indicazioni al gruppo di lavoro che sta attualmente operando per la redazione delle varianti al Piano strutturale e del Piano Regolatore Portuale affinché recepisca nei nuovi strumenti urbanistici gli aspetti riguardanti il potenziale utilizzo della Torre e delle aree adiacenti. Nel quadro dell’operazione della Torre e delle sue pertinenze sarebbe importante trasferire l’ASL nel vecchio Comune in Via Vadi, la capitaneria nella attuale ASL in Viale Margherita e liberare i locali adiacenti alla Torre. Anche per questo pensiamo che sarebbe un’ottima idea un concorso di idee a livello europeo che si basi sul coinvolgimento dei legittimi proprietari della Torre: i cittadini di Marciana Marina.
