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Clima, meno biodiversità, malnutrizione, inquinamento: nel 2030 salute a rischio per un miliardo di adolescenti

L’allarme lanciato da The Lancet, che osserva come mai prima d’ora una generazione di giovani si sia trovata ad affrontare, tutte insieme, sfide globali di questa portata. «Serve una svolta: il benessere degli adolescenti rappresenta solo il 2,4% degli aiuti globali, nonostante siano il 25% della popolazione mondiale»
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Non è un gran bel futuro, quello che si profila all’orizzonte per gli adolescenti. A dirlo è uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica “The Lancet”. La loro salute sia fisica che mentale, si legge, è oggi a un «punto di svolta». E senza rapidi e sostanziali interventi, nel 2030 circa un miliardo di giovanil ovvero uno su due, vivrà in uno stato o in un contesto sfavorevole, dannoso o pericoloso per la propria salute.

Lo studio analizza una serie di problemi legati a disturbi alimentari (obesità, anemia e altro), consumo di alcol e tabacco, rischi legati al digitale e cyberbullismo. Ma è soprattutto una triplice crisi planetaria a caratterizzare questa generazione di adolescenti. Ossia la compresenza in questi anni di fenomeni come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’inquinamento, che mai in passato si erano verificati tutti insieme e tutti a questi livelli.

«Entro il 2030, oltre 1 miliardo di adolescenti nel mondo (di età compresa tra i 10 e i 24 anni) vivrà in Paesi in cui problemi di salute prevenibili e curabili come l'Hiv/Aids, le gravidanze precoci, i rapporti sessuali non sicuri, la depressione, la cattiva alimentazione e le lesioni minacciano collettivamente la salute e il benessere degli adolescenti, suggerisce una nuova analisi della seconda Commissione Lancet sulla salute e il benessere degli adolescenti», viene spiegato. «La salute e il benessere degli adolescenti in tutto il mondo sono a un punto di svolta, con progressi eterogenei osservati negli ultimi tre decenni», afferma la co-presidente della Commissione, la professoressa Sarah Baird della George Washington University. Mentre l'uso di tabacco e alcol è diminuito e la partecipazione all'istruzione secondaria e terziaria è aumentata, il sovrappeso e l'obesità sono aumentati fino a otto volte in alcuni Paesi dell'Africa e dell'Asia negli ultimi tre decenni e c'è un crescente peso della scarsa salute mentale degli adolescenti a livello globale. Inoltre, le sfide che gli adolescenti del mondo devono affrontare rischiano di essere esacerbate da problemi globali emergenti, come il cambiamento climatico, i conflitti mondiali e la rapida transizione verso un mondo più digitale.

Nel testo viene sottolineato che gli adolescenti di oggi sono la prima generazione che vivrà tutta la vita con una temperatura media annua globale costantemente superiore di 0-5°C rispetto ai livelli preindustriali: «Entro il 2100, 1,9 miliardi di adolescenti vivranno in un mondo che si prevede si riscalderà di circa 2,8°C rispetto all'epoca preindustriale, comportando rischi catastrofici per la loro salute, come malattie legate al caldo, riduzione della qualità e della disponibilità di cibo e acqua e un aumento delle condizioni di salute mentale legate agli eventi climatici».

La Commissione ha intrapreso una nuova revisione sistematica per identificare l'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute mentale degli adolescenti. La revisione ha rilevato che sia i disastri climatici ad azione rapida, come gli uragani, sia gli effetti ad azione più lenta, come l'insicurezza alimentare cronica, contribuiscono alle condizioni di salute mentale degli adolescenti, come il disturbo post-traumatico da stress, l'ansia e la depressione. Il commissario Aaron Jenkins, dell'Università di Sydney, afferma: «Sono profondamente incoraggiato dalla nostra seconda Commissione Lancet sulla salute e il benessere degli adolescenti, che abbraccia le basi ecologiche del benessere umano, evidenziando la biodiversità, l'integrità ambientale e il clima come fattori determinanti per la salute degli adolescenti. Questo approccio olistico sottolinea che la salvaguardia della salute del nostro pianeta è inscindibile dal coltivare il potenziale e la resilienza dei giovani. Per la prima volta, stiamo identificando e incoraggiando interventi che promuovono contemporaneamente la salute degli adolescenti, l'integrità ecologica, la conservazione della biodiversità, la mitigazione dei cambiamenti climatici e la giustizia sociale. Questa strategia integrativa di co-benefici non solo affronta le molteplici sfide che i giovani di oggi devono affrontare, ma apre anche la strada a un futuro sostenibile ed equo».

La Commissione sottolinea però che gli attuali finanziamenti per la salute e il benessere degli adolescenti non sono proporzionati all'entità della sfida né mirati alle aree di maggiore necessità. Un'analisi dei finanziamenti effettuata dalla Commissione rileva che la salute e il benessere degli adolescenti rappresentano solo il 2,4% degli aiuti globali, nonostante gli adolescenti siano il 25% della popolazione mondiale e rappresentino il 9% del carico totale delle malattie. Cambiare rotta è d’obbligo, prima che sia troppo tardi.

Redazione Greenreport

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