
Greenpeace contro Bezos a Venezia: «Se puoi affittarla per il tuo matrimonio, allora puoi pagare più tasse»

Gli ambientalisti di Greenpeace insieme al gruppo d’azione britannico Everyone Hates Elon hanno srotolato uno striscione gigante di 400 metri quadrati con la scritta: “If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax” (Se puoi affittare Venezia per il tuo matrimonio, allora puoi pagare più tasse) in Piazza San Marco, in vista del matrimonio del miliardario Jeff Bezos che verrà celebrato fra pochi giorni nel capoluogo veneto.
«Bezos incarna un modello economico e sociale che ci sta conducendo verso il collasso – dichiara Simona Abbate di Greenpeace Italia – Sempre più spesso l’ingiustizia sociale viaggia di pari passo a quella climatica: da una parte l’arroganza di pochi miliardari che hanno stili di vita devastanti per il pianeta, dall’altra tutte le persone che subiscono quotidianamente i danni della crisi ambientale. I super ricchi, le industrie fossili e quella della difesa speculano sulla vita delle persone: tassare i loro enormi profitti sarebbe un primo passo verso la giustizia sociale e climatica per cui lottiamo ogni giorno».
Tassare i super ricchi, le industrie fossili e il comparto della difesa permetterebbe di trovare non solo i fondi necessari alla transizione energetica, ma anche contribuire a un sistema di welfare ormai al collasso.
Secondo un recente sondaggio commissionato da Oxfam International e Greenpeace International, condotto in 13 Paesi tra cui l’Italia, otto cittadini su dieci sono favorevoli a una tassazione più incisiva per le imprese fossili.
Secondo l’ultimo aggiornamento del rapporto Disuguitalia presentato dall’ong Oxfam in occasione del World economic forum (Wef) di Davos, in Italia il 10% più ricco dei nuclei familiari (titolare di quasi 3/5 della ricchezza netta del Paese) possiede oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie; inoltre, in linea con quanto informa la Banca d’Italia, il 5% più ricco delle famiglie italiane detiene circa il 47% della ricchezza nazionale. Ma non si tratta di un destino ineluttabile: spingere su sostenibilità sociale e progressività fiscale, nel rispetto dell’articolo 53 della Costituzione, significa liberare importanti risorse per la transizione ecologica.
Qualche esempio? Un recente studio presentato su queste colonne dai ricercatori della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e del LMU di Monaco propone una riforma organica della tassazione nazionale su reddito e/o capitale, dalla quale potremmo ricavare circa 26 miliardi di euro attingendo solo dall’1% più ricco della cittadinanza (500 mila italiani che detengono almeno 2 milioni di euro), trovando così un’importantissima fonte di finanziamento per la transizione ecologica del Paese, rendendola al contempo socialmente più equa e (dunque) più accettabile dalla popolazione.
