L’affondo dei socialisti europei: «La guerra dei dazi di Trump è illegale, l’Ue dia una risposta più forte»
«La guerra tariffaria di Trump è illegale, ingiusta e inaccettabile. Mette a rischio i lavoratori, le aziende e le intere industrie europee, minando al contempo il diritto internazionale e il sistema commerciale basato sulle regole. L'Europa non può accettarlo». Cresce lo scontento tra le forze europee per come l’Ue ha subito l’imposizione dei dazi al 15% per l’export verso gli Stati Uniti. In una nota rilanciata online, il gruppo dei Socialisti & Democratici chiedono, in vista della riunione straordinaria della Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo sulle relazioni commerciali Ue-Usa, unna risposta molto più forte e unita da parte della Commissione europea e degli Stati membri. «La nostra priorità deve essere proteggere i posti di lavoro e la competitività in Europa, rafforzare l'autonomia dell'Europa e difendere lo stato di diritto, compresa la legislazione europea sul clima, la sostenibilità, la politica sociale e la regolamentazione digitale».
Gli europarlamentari socialdemocratici fanno sapere che non approveranno «automaticamente» concessioni che danneggiano lavoratori, imprese e valori europei. «Abbiamo bisogno di misure di salvaguardia concrete per proteggere le nostre industrie, di una clausola di revisione vincolante per proteggere l'Europa dall'imprevedibilità di Trump e di un impegno fermo a garantire il sostentamento dei lavoratori europei e a rafforzare la competitività delle imprese europee. Solo rimanendo forti e uniti potremo garantire che il commercio funzioni a favore delle persone e non contro di loro».
Dice Kathleen van Brempt, vicepresidente S&D per il commercio internazionale: «Fin dall'inizio siamo stati chiari: la guerra dei dazi di Trump è illegale. Viola il diritto internazionale, mina il sistema commerciale basato sulle regole e minaccia direttamente le imprese e i lavoratori europei. Non possiamo permettere che la politica di pressione americana determini il futuro dell'Europa. Ecco perché ci aspettiamo una risposta più forte e più unitaria da parte della Commissione europea e degli Stati membri. L'Europa deve utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per difendere le sue industrie, proteggere i posti di lavoro e salvaguardare il sostentamento dei nostri cittadini». Non si tratta solo dell'Europa, sottolinea l’esponente socialdemocratica. «Si tratta di difendere il principio stesso secondo cui le relazioni internazionali dovrebbero basarsi su regole chiare e sulla cooperazione, non sulla forza bruta. Ecco perché dobbiamo stare fianco a fianco con i partner che condividono la nostra visione in tutto il mondo. Insieme possiamo fermare questa guerra commerciale, proteggere i nostri cittadini dalle sue conseguenze e costruire un sistema commerciale equo, sostenibile e affidabile per il futuro».
Brando Benifei, coordinatore S&D nella Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo sulle relazioni commerciali Ue-Usa e presidente della delegazione del Parlamento agli Stati Uniti, aggiunge: «L'accordo quadro con gli Stati Uniti non è né reciproco né equo né equilibrato. Può essere un accordo, e comprendiamo che i negoziatori dell'UE abbiano seguito il mandato ristretto ricevuto dagli Stati membri di dare priorità alla stabilità e alla diplomazia per evitare una guerra commerciale in piena regola con gli Stati Uniti, ma sia chiaro: l'accordo non ha nulla a che vedere con il libero scambio. Ora tocca al Parlamento e, in qualità di legislatori, siamo pronti a ribaltarlo, se necessario, per garantire la difesa degli interessi e dei valori europei. Chiediamo chiarimenti alla Commissione e mostreremo la differenza tra il Parlamento europeo e le capitali europee nel nostro lavoro sulle proposte legislative e sui loro allegati».