Skip to main content

L’Italia entra nella Coalizione dei 40 dei ministri delle finanze per clima

Frassoni (Verdi Europei): bene Italia in Coalizione, ora azioni concrete dal governo
 |  Crisi climatica e adattamento

Il ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, ha annunciato oggi a Helsinki, durante il pranzo di lavoro Ecofin dedicato al rafforzamento dell’azione sul clima, «l’adesione dell’Italia alla Coalizione dei ministri finanziari per la lotta al cambiamento climatico. Cambia così la posizione dell’Italia che fin qui aveva scelto di non partecipare all’iniziativa».

La Coalizione è stata creata  nel 2018 e attualmente è composta da 40 Paesi, quasi tutti quelli europei, oltre a Paesi nord e sudamericani, asiatici e africani.

Il nuovo ministro Roberto Gualtieri, salutato dall’applauso dei colleghi, ha sottolineato che «Con questa decisione intendiamo rafforzare il nostro impegno per un’economia e una società più verdi a livello nazionale, europeo e globale».

In una nota il ministero conclude: «La battaglia per la sostenibilità ambientale, essenziale per contrastare il cambiamento climatico, può generare da qui al 2030 investimenti per 26 trilioni di dollari e creare 65 milioni di nuovi posti di lavoro».

A Gualtieri è subito arrivato il plauso della co-presidente del Partito Verde Europeo Monica Frassoni: «L’adesione dell’Italia annunciata dal Ministro Gualtieri è una scelta importante. Il ruolo dei ministri delle finanze è infatti decisivo nello spostamento delle ingenti risorse pubbliche ancora oggi allocate a sussidi a fonti e attività economiche fossili. Auspichiamo che questa scelta del ministro Gualtieri sia solo l’inizio di un cambio di direzione concreto anche in Italia. In particolare, dovrebbe marcare l’inizio di un processo che ridiriga, già dalla prossima manovra di bilancio, i sussidi ambientalmente nocivi verso investimenti e incentivi per attività a “prova di clima” che rendano credibile questo importante impegno preso a livello internazionale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.