Skip to main content

Croce Rossa: i costi umanitari dei cambiamenti climatici

Rocca: risultati che confermano l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo e avrà sui più vulnerabili
 |  Crisi climatica e adattamento

Secondo il rapporto “The cost of doing nothing”, presentato a New York dall’ International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (Ifrc – Croce Rossa e mezzaluna Rossa) - in vista del dell’United Nations Climate Action Summit che inizia oggi - «Il numero annuo delle persone bisognose di assistenza umanitaria a causa di catastrofi climatiche potrebbe raddoppiare entro il 2050».

Il rapporto stima che «A causa di tempeste, siccità e inondazioni, il totale delle persone colpite potrebbe superare i 200 milioni all'anno, rispetto ai 108 milioni di oggi. Tale realtà, comporterebbe un enorme impegno finanziario, con costi umanitari legati al clima che saliranno a 20 miliardi di dollari all'anno entro il 2030, nello scenario più pessimistico».

Ma, contrariamente a questo scenario pessimistico, il rapporto dimostra anche che, se vengono prese subito misure di adattamento climatico appropriate, queste cifre potrebbero anche stabilizzarsi e persino calare. «Investendo nell'adattamento climatico e nella riduzione del rischio di catastrofi - rafforzando la resilienza nelle comunità, nei Paesi e nelle regioni a rischio - e migliorando l'allerta precoce e l'azione umanitaria preventiva, il mondo può evitare un futuro caratterizzato dall'aumento della sofferenza e dall'aumento dei costi della risposta».

The cost of doing nothing” si basa sul lavoro e sulla metodologia del rapporto sulle onde d'urto della Banca Mondiale e attinge ai dati delle Nazioni Unite, al database internazionale sui disastri EM-DAT e alle statistiche sui disastri dell'Ifrc e dimostra che siamo di fronte a una scelta netta: «Attraverso azioni che privilegiano lo sviluppo inclusivo e rispettoso del clima, il numero di persone che necessitano di assistenza umanitaria internazionale potrebbe arrivare a 68 milioni entro il 2030 e, addirittura a 10 milioni, entro il 2050, con una diminuzione del 90% rispetto ad oggi. E’ il momento di agire».

Il presidente della Croce Rossa italiana e dell’Ifrc, Francesco Rocca, conclude: «Questi risultati confermano l'impatto che il cambiamento climatico sta avendo e continuerà ad avere sulle popolazioni più vulnerabili del mondo. Il report dimostra anche i problemi che l'aumento delle catastrofi legate al clima potrebbe causare ed evidenzia i costi chiari e spaventosi del 2non fare nulla”. Ma, soprattutto, ribadisce che invece c'è la possibilità di fare qualcosa. Dobbiamo agire con urgenza, investendo nell'adattamento climatico e nella riduzione del rischio delle catastrofi, anche attraverso gli sforzi per migliorare l'allerta tempestiva e le azioni umanitarie preventive: soltanto così il mondo potrà evitare un futuro segnato dall'aumento della sofferenza e dei costi della risposta umanitaria».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.